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Quattro ore di presidio in piazza Castello di Cgil e Uil nel contesto delle manifestazioni di carattere nazionale dopo l’ultima tragedia sul lavoro consumatasi in un bacino idroelettrico in Emilia Romagna. Al centro della protesta a Benevento anche il tema della demedicalizzazione del servizio 118, oltre al tema della fiscalità. I Sindacati hanno chiesto con forza misure e politiche adeguate alla terribile gravità data dai numeri dei morti sul lavoro in Italia. Lo slogan è “0 morti sul lavoro”: questo il dato al centro di un documento presentato anche al Presidente della Provincia che li ha ricevuti sia pure in via telematica i rappresentanti di CGIL e UIL che hanno salutato la rampa della Rocca dei Rettori. Il Sindacato però ancora una volta, almeno nel Sannio, si è presentato diviso a questo appuntamento di presidio che non è stato condiviso dalla Cisl.

Luciano Valle segretario provinciale della Cgil ha sottolineato: “Nel nostro paese manca una cultura e strategia che miri a risolvere questa tragedia. Manca un approccio culturale di sistema una visione a lungo termine. Bisogna affrontare  con serietà questo problema”.

Sul sistema sanitario Valle ha attaccato: “Fa acqua da tutte le parti. Stiamo combattendo da tempo proprio sulla demedicalizzatine, ormai è all’ultimo posto il bisogno dei cittadini e dei pensionati. Ridurre i presidi, togliere il medico dall’ambulanza si riduce il sistema universale della tutela a queste fasce di persone. Non è più accettabile tutto questo, non possiamo assegnarci ad un paese in declino”.

Per la Uil ha parlato Giovanni De Luca che ha definito allucinante la situazione della sicurezza sul posto di lavoro: “Sono anni che lottiamo su questo tema. Non possiamo accettare da gli enti competenti che manca il personale per il controllo. Bisogna assumerli, è fondamentale per la loro tutela”.

Poi ha aggiunto: “Devono fare contratti di categoria a tempo indeterminato. Bisogna dare dignità ai lavoratori. Non ci fermeremo a queste battaglie”. De Luca ha infine esortato anche per una giusta riforma fiscale: “C’è il 70% che evade le tasse in Italia”.