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In casa Pd è sempre più vicino l’appuntamento con le primarie. Domenica prossima 3 marzo, dalle 8 alle 20, il popolo ‘democrat’ eleggerà il suo nuovo segretario nazionale. Ma in Campania la competizione non si esaurirà nella scelta tra Giachetti, Martina e Zingaretti. C’è da assegnare anche la leadership regionale del partito ed è sfida a tre tra Umberto Del Basso De Caro, Armida Filippelli e Leo Annunziata. E proprio quest’ultimo è stato questo pomeriggio nel Sannio per ‘tirarsi’ la volata.

Ad accoglierlo, presso i locali della federazione beneventana, i candidati della lista in suo supporto. Da Cosimo Lepore a Lucia Amato, cui è toccato il compito di introdurre i lavori della conferenza stampa, a Walter Luisi e Zaira Iannella. Presenti, poi, i suoi principali sponsor, a partire ovviamente da Giulia Abbate. In sala anche – tra gli altri – Costantino Caturano, presidente del Parco Taburno Camposauro, Sergio Tanga e Immafederica Refuto, dirigente dei Giovani Democratici e pure considerata persona molto vicina al candidato segretario.

Con il voto del 4 marzo scorso gli italiani hanno messo in discussioni le ragioni stesse dell’esistenza del Pd. Le ragioni? Tante. Ne cito una: il Partito Democratico anziché promuovere una sana e costruttiva dialettica interna si è ridotto a una guerra tra bande” – ha esordito Annunziata. Che invita tutti a guardare avanti e a riscoprire il senso dell’essere comunità. “Che non vuol dire rinnegare il passato”. L’unico ‘niet’ è per i protagonisti della scissione a sinistra del Pd. “Per loro le porte resteranno chiuse. Anche per rispetto della loro scelta. Perché un ritorno da noi sarebbe l’ammissione che tutto è accaduto per personalismi e non per questioni politiche”.

Certo, però, l’eccessiva litigiosità interna al Pd non può da sola spiegare il tracollo di un partito sceso sino al 18%. “Non ci voleva un genio a capire che il tema della povertà sarebbe diventato dirimente. Da sindaco di Poggiomarino, vedevo gente insospettabile andare sempre più in difficoltà. Rispondere a questa emergenza era compito della sinistra. E invece abbiamo fatto poco e male. Basti pensare che il Rei, il reddito di inclusione introdotto dal governo Gentiloni, misura assolutamente condivisibile, è stato pagato il 5 marzo… Ennesima dimostrazione del cortocircuito venutosi a creare tra noi e la gente”.

Sulla guida del partito campano, “se dovesse toccare a me”, Annunziata assicura che non sarà il Pd degli amministratori. “E lo dico da sindaco”. “Voglio una segreteria politica vera, di qualità e rappresentativa di tutte le province della Campania”.

Quanto a Vincenzo De Luca, suo primo e più importante sostenitore, l’invito è a discutere di “temi e contenuti”. “Questo non è un congresso su De Luca ma il congresso del Pd. Il partito deve conservare la sua autonomia”. Pochi dubbi, anzi nessuno, però, sul futuro candidato del centrosinistra a palazzo Santa Lucia: “De Luca è al primo mandato, la sua ricandidatura mi sembra un fatto naturale”.

Per concludere con le vicende tutte legate al Pd sannita, da registrare le dichiarazioni di Lepore sulla spaccatura determinata dalla presentazione delle liste alle provinciali. “Cosa farò io? Oggi si pensa alle primarie. Dopo il 3 marzo faremo altre valutazioni. Per ora mi limito a constatare che sono due le liste in cui sono presenti amministratori del Pd e sottoscritte da sindaci e consiglieri iscritti al nostro partito”.