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Si è svolto questa mattina, presso il Tribunale di Benevento, il controesame per Giuseppe Sparaneo, il 53enne funzionario dei vigili del fuoco di Benevento, finito nei guai insieme ad altre quattro persone nell’inchiesta ‘Par Condicio’ sui concorsi truccati per entrare nelle forze dell’ordine. Nel processo, oltre Sparaneo, difeso dall’avvocato Domenico Chindamo, sono imputati Claudio Balletta, 67 anni, di Roma, del Dipartimento dei vigili del fuoco, avvocato Bruno Naso; Antonio De Matteo, 70 anni, di Benevento, funzionario in pensione dei Vigili del Fuoco, avvocato Antonio Leone; Vito Russo, 40 anni, Carabiniere di Benevento, avvocati Vincenzo Sguera e Francesco Golia e Antonio Laverde, 45 anni, Maresciallo della Guardia di Finanza di Roma, avvocato Iodice. 

L’uomo, che insieme alle quattro persone è accusato di associazione a delinquere e corruzione, ha risposto alle tante domande degli avvocati degli altri imputati nel processo. A novembre scorso era stato ascoltato dal Pm Francesco Sansobrino, in un interrogatorio fiume durato oltre quattro ore, dove aveva dichiarato che i soldi servivano per la preparazione ai concorsi. Questa mattina, presso il Tribunale di Benevento, Sparaneo ha chiarito una serie di aspetti precisando che la posizione di De Matteo era quella di insegnante e quindi non aveva contatti diretti con il Balletta. Poi ha precisato che per quanto riguarda le pennette si erano resi conto che era una truffa, visto che il contenuto delle pen drive era reperibile su internet. Prossima udienza fissata per il 20 dicembre per procedere agli altri esami degli imputati.

I cinque uomini sono accusati di avere percepito da candidati di concorsi pubblici o dai loro genitori, ma anche da aspiranti candidati di concorsi pubblici non ancora pubblicati, ingenti somme di denaro per accedere al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nella Polizia di Stato, nell’Arma dei Carabinieri e nella Guardia di Finanza. Dall’inchiesta è emerso un particolare inquietante: in piena emergenza Covid, durante il lockdown, un’auto rossa dei pompieri di Benevento viaggiava per consegnare liberamente in giro le penne usb che contenevano l’intera banca dati dei quiz per superare una prima fase del concorso per l’ammissione al corpo dei vigili del fuoco

Ricordiamo che nelle scorse settimane, a firma del sostituto procuratore Barbato, sono stati notificati gli avvisi di chiusura indagini ad altre 110 persone. Si tratta di concorrenti e loro familiari con posizioni processuali differenziate, per avere, secondo l’accusa, versato denaro o commesso irregolarità per questi concorsi.

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