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Benevento – E’ una delle cinque persone coinvolte nell’inchiesta ‘Par Condicio’ sui concorsi truccati per entrare nelle forze dell’ordine e ieri per oltre quattro ore ha risposto alle domande del Pm Francesco Sansobrino. Giuseppe Sparaneo, 53 anni, funzionario dei vigili del fuoco di Benevento, difeso dall’avvocato Domenico Chindamo, avrebbe percepito ingenti somme di denaro da candidati e aspiranti candidati di concorsi pubblici non ancora pubblicati per determinarne gli esiti e farli accedere così nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nella Polizia, nei Carabinieri e nella Guardia di Finanza. 

L’uomo, che insieme ad altre quattro persone è accusato di associazione a delinquere e corruzione, durante l’interrogatorio presso il Tribunale di Benevento ha risposto alle domande dell’accusa sostenendo che i soldi servivano per la preparazione ai concorsi. Prossima udienza fissata per il 6 dicembre.

Nel processo, oltre Sparaneo, sono imputati Claudio Balletta, 67 anni, di Roma, del Dipartimento dei vigili del fuoco, avvocato Bruno Naso; Antonio De Matteo, 70 anni, di Benevento, funzionario in pensione dei Vigili del Fuoco, avvocato Antonio Leone; Vito Russo, 40 anni, Carabiniere di Benevento, avvocati Vincenzo Sguera e Francesco Golia e Antonio Laverde, 45 anni, Maresciallo della Guardia di Finanza di Roma, avvocato Iodice.

Ricordiamo che nelle scorse settimane, a firma del sostituto procuratore Barbato, sono stati notificati gli avvisi di chiusura indagini ad altre 110 persone. Si tratta di concorrenti e loro familiari con posizioni processuali differenziate, per avere, secondo l’accusa, versato denaro o commesso irregolarità per questi concorsi.