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Benevento – La realizzazione della direttrice ferroviaria Napoli-Bari e il raddoppio della linea Frasso Telesino-Vitulano avrà un forte impatto sul paesaggio della valle Telesina. Per questo occorre concertare, con una cabina di regia unica, i suggerimenti da proporre alla Rfi affinché il territorio possa trarre vantaggi dalla creazione di questa nuova infrastruttura e non solo subirla. “Il territorio come risorsa”, convegno organizzato da Coldiretti insieme al circolo viticoltori di Guardia Sanframondi che si è svolto ieri e ha dato il via alla 24esima edizione di Vinalia, aveva come obiettivo la presa di coscienza della necessità di una concertazione tra i vari attori istituzionali affinché la terra del vino, con 11mila ettari di terreni vitati e 22 milioni di bottiglie prodotte all’anno, non venga sventrata dalle grandi opere perdendo parte del pregio e dell’identità che la distinguono e contraddistinguono nel mondo.
“Il tema proposto è delicato – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Benevento, Gennaro Masielloma mostra grande maturità sul metodo e l’approccio ed è quanto mai opportuno per il nostro modello di sviluppo che ha un grande legame con il territorio. Contro la realizzazione di questa infrastruttura non dobbiamo combattere, ma ragionare e suggerire idee che siano funzionali per la nostra comunità. Coldiretti ha voluto accendere un faro su questa fase assumendosi la veste di collettore di proposte e suggerimenti che arriveranno dai tecnici e da poter estendere alla Rfi. Ci piacerebbe ipotizzare un percorso che riguardasse la mitigazione dell’impatto e rendesse utile l’infrastruttura per la nostra provincia. Ad esempio, si potrebbe pensare di chiedere una fermata alla stazione di Benevento affinché i viaggiatori possano godere delle bellezze paesaggistiche ed enogastronomiche del Sannio realizzando contestualmente un luogo di scambio delle merci. Prima di questo, però, occorre mettere da parte i populismi e affrontare con intelligenza la questione. Toccherà agli imprenditori e alle famiglie di questo territorio subire l’impatto della nuova infrastruttura: senza un negoziato con la società oltre al danno finiremmo per avere anche la beffa, così come è accaduto per l’eolico che ha deturpato il paesaggio senza portare, di fatto, alcun vantaggio a chi vive e lavora in quelle aree”.
 
“E’ un lavoro tempestivo ed opportuno – ha commentato Franco Alfieri, consigliere per l’Agricoltura presso la Regione Campania – La modernizzazione è necessaria, ma c’è bisogno di combinarla con l’attenzione per un’area in cui il territorio è produzione. La Regione farà il suo ruolo da protagonista e difenderà i territori affinché questa infrastruttura venga condivisa a pieno, perché sia il meno impattante possibile. Nessuno pensi di ostacolarla, questo è impensabile: d’altronde se una zona non è accessibile non si può parlare di sviluppo vero e proprio. Da Napoli avrete il massimo sostengo, ma le amministrazioni dovranno essere coese in questa fase e accompagnare responsabilmente l’opera”.
 
“I Comuni – ha spiegato il consigliere regionale Mino Mortaruolo e vice presidente della Commissione Agricoltura – devono decidere cosa chiedere alla Rfi per mitigare l’impatto. Occorre concertazione e difesa di un territorio che produce prodotti di qualità e punta a migliorarsi sempre di più”.
 
Hanno partecipato alla discussione: Titina Pigna, responsabile Vinalia – Circolo associati Guarida Sanframondi; il vicesindaco di Guardia Sanframondi Raffaele Di Lonardo; Antonio Di Gennaro, territorialista; Anna Letizia Monti e Fabrizio Cembalo, agronomi paessaggisti; Libero Rillo, presidente Consorzio Tutela Vini Sannio Dop. Ha moderato il giornalista Sandro Tacinelli.