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Il  capolavoro di mister Inzaghi e il ritorno in serie A del Benevento Calcio dopo 2 anni indubbiamente rappresentano la notizia più bella di questi primi mesi di un anno, il 2020, che non passerà certo alla storia per uno dei più felici.
Ma Benevento e tutto il Sannio hanno di che sorridere e, come ha sottolineato anche il governatore – sceriffo, Vincenzo De Luca, sono l’orgoglio di tutto il Sud.

Una cavalcata storica, quella dei ragazzi del presidente Vigorito (a proposito, ai complimenti di tutta l’Italia ci aggiungiamo anche i nostri), una cavalcata da record. Mai vista una squadra capace di martellare gioco e punti, di lasciare le briciole ai poveri avversari, di aver ipotecato la promozione già a gennaio prima della chiusura causa pandemia. Che aveva fatto tremare le vene e i polsi a chi ha a cuore le sorti del calcio a strisce gialle e rosse.

Era impensabile che il campionato dovesse fermarsi così, Benevento e il Sannio non avrebbero certo meritato di vedere naufragar i sogni di una stagione in questo modo balordo. E adesso è il momento che l’intera provincia capitalizzi quanto di buono la truppa giallorossa abbia costruito sul campo.

È innegabile infatti che la promozione in serie A porti nuova linfa all’immagine di una provincia duramente messa alla prova dal lockdown del Covid19, una provincia che da troppi anni attende risposte dalla politica che conta. E se 11 ragazzi, con un presidente ed un allenatore eccezionali, sono stati capaci di far parlare mezzo mondo del Benevento e di Benevento, adesso sia capace anche la città di sfruttare questa incredibile opportunità.

L’indotto che la serie A porterà con sé infatti passa attraverso l’informazione, i diritti TV, lo spostamento di migliaia di persone che sicuramente saranno attratte dai grandi campioni che l’anno prossimo solcheranno il terreno di gioco del Vigorito, le strutture recettive, e potremmo continuare.. L’importante è che il Sannio si faccia trovare pronto, come è già successo 2 anni fa ma adesso l’occasione è ancora più ghiotta. E la palla finale (visto che siamo in tema) , ora più che mai, passa a Conte e al suo governo perché riapra i cancelli degli stadi e pensi a come risolvere i problemi della sanità pubblica. Non è certo chiudendo in casa la gente che si risolvono le conseguenze del coronavirus.