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Luci e ombre per De Luca. L’aria da campagna elettorale, si sa, porta in dote la solita mole di sondaggi. E tra gli ultimi istituti di ricerca a testare gli umori dei cittadini campani c’è la Tecnè, chiamata in causa da Forza Italia. Dalle interviste, effettuate tra il 29 e il 30 maggio, è emerso un quadro positivo, nel suo complesso, per il governatore piddino, in vantaggio su tutti gli sfidanti presi in considerazione (la Ciarambino per il Movimento Cinque Stelle e Caldoro, Nappi, Sangiuliano e Tommasetti per il centrodestra).

Tutta un’altra storia rispetto solo a pochi mesi fa, quando Vincenzo De Luca arrancava e la Campania sembrava già partita persa per il centrosinistra. Tuttavia, il match si annuncia combattutissimo, basti pensare al gap ridottissimo che separa De Luca (40,8) e Caldoro (39).

E per consolidare la propria posizione di forza, De Luca farebbe bene a riconoscere maggiore attenzione al Sannio. E’ dal beneventano, infatti, che giungono diversi ‘alert’ in direzione palazzo Santa Lucia.

Uno su tutti: è il Sannio a esprimere il giudizio più negativo su Vincenzo De Luca tra le cinque province campane. Per i beneventani intervistati, il voto medio del presidente della Regione è un poco edificante 4 (Avellino 5,4; Caserta 5,3; Salerno 5,2; Napoli 5,1).

A sorridere, allora, è Stefano Caldoro. E non sarà un caso se proprio nella nostra provincia l’esponente azzurro raccoglie in assoluto il gradimento territoriale più alto: 5,4 (Salerno 5,2; Caserta 5,1; Napoli 5,0; Avellino 4,9).

Dovesse riproporsi nelle urne il testa a testa già vissuto in Campania nel 2015 e nel 2010, dunque, il popolo sannita il bis lo concederebbe a Caldoro (53%) e non a De Luca (26%), con la grillina Ciarambino staccatissima terza (20%).

Paradossalmente, a leggere le 44 pagine del sondaggio, il giudizio negativo su De Luca non si riflette sull’operato della regione, con i sanniti che promuovono con un bel 6 (meglio solo Caserta con 6,1) il governo campano. Meno apprezzata, ma tutto sommato nella media, la gestione dell’emergenza sanitaria da parte della Regione. Bocciata senza appello, invece, con un misero 4,7 (il dato più basso tra gli abitanti delle cinque province), la gestione della crisi economica determinata dal Covid-19.

Certo, il Sannio resta il territorio meno popoloso della Campania, ma in previsione di una sfida che si annuncia tiratissima De Luca il problema Sannio – almeno nella ricostruzione fornita dalla Tecné – pure se lo deve porre. Sempre che non pensi di risolvere tutto con alleanze e candidature.