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Riceviamo dal Presidente della Provincia di Benevento, Claudio Ricci, la richiesta di pubblicazione, ai sensi della legge sulla Stampa, della seguente dichiarazione in merito ad un articolo del 24 agosto 2018 (leggi qui) a firma di Antonio Frascadore apparso su “Anteprima 24.it”.

Pubblichiamo integralmente la nota del Presidente. A margine, sempre restando in tema, una ulteriore riflessione del direttore di Anteprima24 Antonio Frascadore e una intervista al sindaco di Fragneto Monforte Raffaele Caputo.

La dichiarazione di Ricci:

Raffaele Caputo, sindaco di Fragneto Monforte: Tu sei figlio di Nardone, di Bassolino, di De Luca.

Claudio Ricci, Presidente della Provincia: “e tu di che sei figlio?

Caputo: … di questi qua (indica i cittadini, ndr):

Ricci: Non te lo dico a chi sei figlio”.

Questa è la trascrizione integrale, parola per parola, dalla registrazione audio-video del momento più acuto del confronto dialettico tra il sindaco di Fragneto Monforte Raffaele Caputo ed il sottoscritto ieri allo Stir di Casalduni.

Io non ho mai insultato il sindaco di Fragneto Monforte, come invece ha scritto Antonio Frascadore  in un suo squallido articolo pubblicato nella giornata di ieri su Anteprima24.it.

Costui ha dunque messo in atto un’operazione di sciacallaggio, un falso vero e proprio, che straccia la deontologia professionale e si mette sotto i piedi i doveri del giornalista.

Frascadore ha trasformato a bella posta il contesto del confronto, mistificandolo a suo uso e consumo. Come è evidentissimo dallo scambio di battute, tra il sottoscritto e il sindaco Caputo lo scontro era sui rispettivi presunti padrini politici: dunque, non si faceva alcun cenno ad altro, come invece Frascadore mette persino nel titolo.

La manipolazione dei fatti operata dal Frascadore sta in questo: egli ha omesso di riportare correttamente la provocazione serrata e prolungata del Sindaco Caputo nei miei confronti ed ha trasformato la frase del Caputo, frase che dunque è apparsa nel senso non che io fossi il figlio di Bassolino, di Nardone e di De Luca, ma che la stessa politica fosse la loro figlia.

Tutti possono capire che tale manipolazione fa apparire fuori luogo ed inappropriata la mia battuta di risposta alla provocazione di Caputo.

E a confermo di quanto dico, io affermo che non serbo alcun rancore nei confronti del sindaco Caputo, dei cittadini di Casalduni, di Fragneto Monforte e dei centri vicini dei quali invece capisco la sofferenza ed il nervosismo, emersi anche ieri.

Tra l’altro, dopo il momento più acuto, lo scontro dialettico è finito là e l’incidente tra me e Caputo era chiuso: come la documentazione fotografica dimostra, alla fine dell’incontro, mi sono intrattenuto con Caputo in colloquio sereno e pacato.

Ciò che è assolutamente insopportabile è il comportamento disonesto, da un punto di vista intellettuale e professionale, da parte del giornalista.

Il quale dovrebbe sapere che tutte le opinioni sono ammissibili, ma la manipolazione offende prima di tutti i veri giornalisti e quindi l’intera categoria.

Il confronto politico, spesso, tracima le regole del buongusto tant’è vero che nei dibattiti televisivi quotidianamente si assiste anche a qualcosa di peggio di quanto accaduto allo Stir e, addirittura, in molti Parlamenti nazionali si vedono venire alle mani i deputati. E’ assai spiacevole tutto ciò, ma i tempi, purtroppo, sono questi.

Invece non c’è stata animosità tra me e il sindaco di Fragneto, sebbene non fosse condivisibile nulla delle accuse infondate da lui lanciate.

E tale circostanza dimostra ancora di più la falsità della notizia propalata da Frascadore con il suo articolo. Ma questo suo modo di fare più che offendere me, costituisce un insulto al mestiere sacro del giornalista. E questo fatto non può e non deve passare sotto silenzio. E’ vergognoso quanto fatto da Frascadore che più ha calpestare il mio onore, diffondendo una fake news, ha offeso i veri giornalisti.

Peraltro Frascadore, nel suo articolo, si è avventurato anche in sermoni banali e retorici sulla difesa del territorio, pensando con questo di conquistarsi i meriti di “grande firma”, senza sapere che dovere primario del giornalista è quello di riportare al Lettore la verità dei fatti, prima e a prescindere da tutto il resto, mai prestandosi a piegare quegli stessi fatti alle proprie opinioni precostituite“.

Firmato: Claudio Ricci, Presidente della Provincia di Benevento.

La dichiarazione di Frascadore:

“Gentile Presidente,
Ricevo e pubblico la sua risposta all’articolo della testata che mi onoro di rappresentare. La ringrazio inoltre per i consigli di carattere giornalistico. Non sapevo fosse un esperto di comunicazione. Detto ciò, non se la prenda. Quando si è stanchi e stressati si dicono cose che, magari, non si pensano. Capita a tutti. Capita anche a me, tra le mura di casa. Ma poi chiedo scusa all’interlocutore. Ecco, forse è questa la differenza. Lei non era a casa, la sua, e non aveva di fronte un solo interlocutore ma giornalisti che riprendevano e registravano la scena.
Non mi dilungherò dunque nella risposta semplicemente perché chi ha assistito alla discussione, come il sottoscritto, sa benissimo quanto sia vero ciò da me scritto e quanto sia ironico ciò da lei, oggi, riportato.
Tengo però ad associarmi a quel cittadino che ieri, durante la protesta, si è permesso di confessarle di «vergognarsi di essere rappresentato da questo modo di fare politica». E mi auguro che decida di associarmi al cittadino succitato a cui ha risposto: «e io mi vergogno di rappresentare persone come te».
Mi dicono che non rappresenterà ancora per molto né me né quel cittadino. Nel frattempo però le consiglio di riposare per evitare uscite infelici. Anche nel testo inviato ad Anteprima24 ce ne sono tante.
Gliene riporto appena una per evitare di annoiare i lettori: afferma nella sua risposta che «il confronto politico, spesso, tracima le regole del buongusto e addirittura in molti parlamenti nazionali si vedono venire alla mani i deputati. È assai spiacevole ma i tempi purtroppo sono questi». Ecco, credo mi perdonerà se le dico che ci sono persone, come il sottoscritto, che non possono accettare che “ i tempi sono questi”.
Forse è arrivato il tempo di cambiare.
Infine, se ritiene, che nel mio articolo, parlando di difesa del territorio e di chi lo vive, abbia fatto un sermone banale, glielo dico in via riservata: amo la banalità. Perché le cose banali sono, in fondo, la vera rivoluzione nella vita di ognuno di noi. Mi auguro possa diventare banale anche lei se quella banalità corrispondesse a sostenere e difendere i cittadini del territorio, non solo a parole ma anche nei fatti.
Buon lavoro”.
Antonio Frascadore, Direttore Anteprima24.

Intervista al sindaco di Fragneto Monforte Raffaele Caputo.

Ma sul punto, a margine dell’assemblea dei sindaci tenutasi questa mattina a palazzo Mosti proprio per trattare l’emergenza determinata dall’incendio dello Stir, Anteprima24 ha sentito anche la fascia tricolore di Fragneto Monforte, Raffaele Caputo, l’altro protagonista del vivace battibecco.

Allora, sindaco, torniamo un attimo sulle vicende di ieri. Lei è stato il protagonista del vivace battibecco con il presidente della Provincia Claudio Ricci. Sostiene di non averla mai insultata e di non aver utilizzato espressioni poco simpatiche nei suoi confronti. 

Ci sono le registrazioni delle Tv, dei media, non è che si possono ritrattare così cose che sono state dette. Ma è grave quello che è accaduto anche in relazione alle parole destinate ai cittadini”.

Ci spieghi.

Dire ai cittadini “dove eravate voi quando realizzavano lo Stir” vuol significare che non si conoscono i fatti. All’epoca, le persone furono sgombrate con la forza dalla Polizia (foto in basso, ndr). Le stesse persone che il Presidente della Provincia ha offeso. “Sei indegno di essere considerato un cittadino di Benevento” – questa l’espressione usata ieri nei confronti di una persona presente allo Stir. Una provocazione che pregiudica, evidentemente, il rapporto tra amministratori e amministrati, con i cittadini portati a pensare che tutte le istituzioni si comportano come il Presidente della Provincia. Vivaddio questo non è”. 

Torniamo alla vicenda gravissima dell’incendio dello Stir.

“Un disastro. Anzi, l’ennesimo disastro. Che potrebbe cronicizzarsi e causare danni irreparabili per il territorio. Dobbiamo agire prima che questo accada”.

In che modo, con la chiusura dello Stir?

“Deve chiudere ed essere rimosso con la bonifica dell’ambiente sottostante e circostante l’impianto. Impianto da trasferire in un’area idonea, dando spazio a professionisti onesti e capaci”.