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Benevento- Forse nel tardo pomeriggio si avrà una svolta vera nella vicenda della rimozione dei rifiuti accatastati a Casalduni per far fronte al fermo del termovalorizzatore di Acerra che dura dalla scorsa estate. Si attendono alcuni dati e rassicurazioni da Napoli per capire se effettivamente è possibile la totale rimozione del materiale entro e non oltre il 15 aprile delle circa 6.000 ecoballe che si trovano in località Fungaia. Lunghissimo vertice stamane con schiarita finale tra Sapna, la società napoletana che la Regione ha incaricato di rimuovere le ecoballe dalla Fungaia di Casalduni e la Provincia, che lamentava i ritardi nell’operazione, e la Samte, la società che opera nel sito dello Stir.

In gioco il destino della rimozione delle quasi 6.000 ecoballe che ancora fanno brutta mostra di sé nell’impianto e che avrebbero dovuto andare via lo scorso 31 dicembre. In un’atmosfera assai fredda (poi scioltasi dopo circa tre ore di confronto), il Direttore della Provincia Nicola Boccalone ha chiesto ai rappresentanti della Sapna i motivi del ritardo e assicurazioni circa il completamento delle operazioni. Il responsabile della Società Sapna Roberto Punzo ha ammesso un difetto di comunicazione con la Provincia, ma ha comunque assicurato che finora si è proceduto a rimuovere circa il 40% del totale del materiale accatastato e che ci sono tutte le garanzie per completare sia pure in ritardo l’operazione.

La Provincia ha chiesto il rimborso delle spese sostenute per rimuovere a sua volta il percolato prodotto dalle ecoballe durante tutti questi mesi in cui le operazioni di rimozione non sono andate a buon fine. Punzo ha sottolineato: “Abbiamo chiarito i rapporti. Oggi abbiamo presentato il programma di evacuazione. Si andrà avanti senza problemi.  La proroga terminerà a metà aprile”.

Il direttore generale Boccalone ha chiarito: “Sarà una rimozione continua e costante per rimuovere anche le ecoballe a Toppa Infuocata”.