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“La terza età è un patrimonio da custodire, culla di ricordi e tradizioni. “San Giorgio bene comune” riserverà una particolare attenzione a questa fascia della popolazione, proseguendo nelle attività di assistenza e di inclusione già messe in campo”.

Così Vincenzo Boniello, candidato sindaco che, a colpi di affollati e partecipati comizi, si avvicina al momento “clou” delle urne.

“Il 10,4 % della popolazione sangiorgese, come da ultime statistiche – osserva Boniello – equivalente a 1.030 unità, è rappresentato da popolazione over 70, 522 delle quali over 80. Se, poi, estendiamo l’ambito di osservazione agli over 65, la percentuale sale al 15,8% con complessive 1563 persone. Ancor di più, quindi, San Giorgio del Sannio deve insistere in politiche che siano specificamente tarate su questa fascia d’età”.

 

Andremo a perseverare in quelle attività di servizi domiciliari già elargite attraverso l’Ambito. Ed immaginiamo anche una rete di volontariato contro la solitudine, promossa dal Comune. Un progetto che miri a sostenere le persone anziane sole nelle loro piccole e grandi necessità, attraverso la costituzione di una rete tra associazioni cittadine volontarie già impegnate in attività sociali.
Ma il nostro atteggiamento verso la terza età non sarà solo “assistenziale” ma, come prima detto, teso a coinvolgere gli anziani nella vita sociale attiva.

Pensiamo al recupero dei mestieri e dei saperi, alla valorizzazione dei centri dell’età libera dei quartieri, al consolidamento della Festa dei nonni e ad un “Festival dell’anzianità” con cinema, musica ed arte”.

 

L’abbondante presenza di anziani pretende, poi, come spiega Boniello, “la necessità di dare un sostegno ai caregivers, coloro che prestano
assistenza ai malati e che si trovano spesso da soli a combattere altre solitudini”.
Ed una idea innovativa che punta sulla intergenerazionalità.
Pensiamo di dare vita ad un asilo intergenerazionale dove nella stessa struttura possano coabitare un asilo nido e una casa per anziani. Uno spazio comune dove anziani e bambini, dai 3 ai 90 anni e oltre, si prendano per mano. Esperienze in altre città, già attivate, dimostrano che è possibile”.
Una Comunità può e deve crescere – chiude il candidato sindaco – anche nel riuscire ad intercettare al meglio le esigenze di una popolazione che si trova ancora attiva ma al tempo stesso spesso poco sfruttata nella sua potenzialità”.