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San Salvatore Telesino (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviata dai consiglieri di minoranza del Movimento ‘Vivi San Salvatore Telesino’, Alfonso e Ciro Abitabile, che hanno abbandonato l’aula consiliare durante l’approvazione del bilancio di previsione 2019-2021. Di seguito il testo: 

“In data 28.04.2019 dal consigliere comunale Abitabile Ciro sono stati presentati n. 9 emendamenti allo schema di bilancio di previsione. In occasione del consiglio tenutosi in data 30.04.2019 dalla minoranza è stato richiesto il differimento dell’approvazione del bilancio 2019/2021 ad altra seduta consiliare, alla luce del difetto di conoscibilità/comunicazione degli emendamenti agli altri Consiglieri ex art. 10 del Regolamento di Contabilità. Era chiaro come, presentando emendamenti nei termini stabiliti, ossia in data 28.04.2019, ed essendo questi da comunicare ai consiglieri con la convocazione del consiglio comunale, la quale è avvenuta ex ante ossia in data 23.04.2019, risultava improcedibile approvare il bilancio di previsione 2019/2021. In altre parole, dovendo gli emendamenti essere comunicati ai consiglieri insieme alla convocazione del consiglio, ed essendo questa avvenuta prima ancora del decorrere dei termini per la presentazione degli emendamenti, ed essendo già stata fissata la seduta consiliare per il giorno 30.04.2019, era impossibile procedere all’approvazione del bilancio previsionale.

Non è mancato il repentino pervenimento dei pareri sfavorevoli espressi sulle proposte di emendamento, rispettivamente dal Responsabile dell’Area Economico Finanziaria, dal Responsabile dell’Area Affari Generali, dal Revisore dei Conti. A questa premessa si aggiunge anche la diffida del Prefetto Dott. Cappetta.

Ed è per questo, in un simile scenario procedurale ed organizzativo sconfortante, che abbiamo abbandonato l’aula consiliare. Ci troviamo nella condizione di non poter partecipare concretamente all’amministrazione del paese, o ad esprimere con tranquillità pensieri e riflessioni sulla gestione economica-finanziaria di quest’amministrazione. Così ne esce ridimensionato il diritto alla partecipazione democratica!

Non condividiamo l’atteggiamento superficiale sotteso alla procedura ed alla definizione strutturale del bilancio previsionale, e con profondo dispiacere non possiamo non notare come la bocciatura aprioristica degli emendamenti rappresenta una scelta in controtendenza rispetto alle linee programmatiche stabilite e sancite appena pochi mesi fa dalla stessa maggioranza. E ribadito dallo stesso Revisore dei Conti Dott. Francesco Paolo.

I nostri emendamenti non crediamo possano determinare squilibri di bilancio, articolandosi quali interventi di tipo compensativo con l’obiettivo di investire maggiormente e con convinzione su alcuni settori di carattere sociale, senza creare scompensi o situazioni deficitarie a voci di bilancio essenziali e/o incomprimibili. Quegli stessi settori per i quali l’amministrazione tanto impegno e lavoro sostiene di profondere, poiché espressione delle proprie linee programmatiche e … barattati per una scelta di puro ermetismo politico.

Politiche giovanili, sport e tempo libero; interventi per gli anziani e per le famiglie; interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale; soccorso civile; sviluppo e valorizzazione del turismo; valorizzazione beni d’interesse storico. Tutti interventi soccombenti dinanzi alle logiche di partito.

Siamo sconcertati per il rifiuto mentale della maggioranza, che durante lo svolgimento della seduta consiliare – nella persona del Sindaco, e con tono arrogante e minaccioso – ci ha accusati di avere un atteggiamento di strumentalizzazione, specialmente a mezzo stampa. Forse il sindaco ignora le problematiche, e ancor più chi le solleva per addivenirne a soluzione. Così fa la vecchia politica: questo è il modo di fare degli amministratori locali, ottusamente volti al passato. Ma che al passato vogliono non si faccia menzione alcuna. Un emendamento presentato dalla minoranza va bocciato e basta, anche se potrebbe portare beneficio alla comunità.

Abbiamo pertanto abbandonato l’aula non per sottrarci alle nostre responsabilità o al confronto, ma per la evidente lesione del diritto sacrosanto alla partecipazione ed alla collaborazione democratica. Il nostro abbandono è una presa di consapevolezza e coscienza sincera, un atto di rispetto e dignità per tutta la popolazione sansalvatorese”.