- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Sfumature di Sannio sul Giro d’Italia. Il colombiano Einer Rubio, scalatore colombiano del team Movistar, ha tagliato il traguardo prima di tutti a Crans Montana, nella tredicesima tappa della corsa rosa. Il venticinquenne sudamericano è cresciuto nel Sannio, precisamente a Pago Veiano, dove ha raccolto i primi successi in carriera vestendo la maglia della Vejus-Tmf di Donato Polvere

Nato a Chiquiza, proveniente da una famiglia umile, Rubio si è trasferito in Italia a soli diciotto anni, andando incontro a comprensibili difficoltà. “E’ stata dura lasciare tutti e trasferirmi dall’altra parte del pianeta a soli 18 anni. Per fortuna sulla mia strada ho incontrato Donato Polvere che mi ha adottato”, dichiarò in un’intervista nel 2018, quando era considerato ancora una promessa. 

Oggi, al termine della tappa  di 74,6 chilometri con arrivo in Svizzera da Le Chable a Crans Montana,  ridotta dagli organizzatori a causa del forte maltempo, ha alzato le braccia al cielo precedendo Pinot della “Groupama-Fdj” e Cepeda della “Ef Education-Easy post”. Rubio ha colto così il primo successo della sua carriera al Giro d’Italia facendo impazzire due comunità ciclistiche e non solo, quella colombiana e quella beneventana. 

L’atleta colombiano è infatti da considerare un sannita adottivo, dal momento che tra un impegno agonistico e l’altro trascorre molto tempo a Pago Veiano, dove vive anche parte della sua famiglia. Nel centro fortorino lo attendono infatti la sorella, i nipoti e la fidanzata, anche loro inebriati per un successo nato dal sudore e dal duro lavoro svolto sulle nostre amate colline.