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Benevento – Ci sarà una ricognizione generale della funzione e del ruolo delle società partecipate della Provincia. Lo ha chiesto con forza il Presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi nel corso del Consiglio di oggi ed il Consiglio ne ha preso atto,  approvando i relativi provvedimenti. La Samte, l’Asea, Sannio Europa, il CST dovranno far pervenire un Piano industriale all’Ente che eroga ingenti risorse per tenerle in vita (per Sannio Europa ad esempio il costo è di oltre un milione di Euro). Lombardi chiede a queste Società di offrire maggiore servizi pubblici all’Ente, anche reinventandosi con nuove funzioni, come potrebbe essere la infrastrutturazione energetica da parte di Asea. In ogni caso, Lombardi ha detto che sono escluse conseguenze per il personale dipendente da queste Società. L’opposizione consiliare rappresentata quest’oggi da Giuseppe Ruggiero  e Claudio Cataudo ha contestato con forza l’assenza dei vertici delle partecipate. Il Consiglio Provinciale ha anche deliberato numerosi debiti fuori bilancio. Il primo argomento da discutere era proprio l’Asea e il Piano Programma 2022-2024. Il dirigente Nicola Boccalone ha sottolineato come per sostenere la società  ci dovevano essere  451mila euro l’anno per sostenere la gestione della Diga. Per l’opposizione è intervenuto il consigliere del Pd Giuseppe Ruggiero mostrando tutta la sua perplessità sul modo di gestire questa società: “Doveva esserci il presidente anche per relazionarci su quando andrà al collaudo e per quanto tempo dobbiamo continuare ancora a versare questa somma.”  
Anche Claudio Cataudo , consigliere d’opposizione di Forza Italia ha espresso tutti i suoi dubbi: “Questa società  è autonoma ma è anche vero che dovrebbe essere un ente che vive di vita propria e non servirsi sempre di supporti economici dalla Provincia. Esiste  una carenza programmatica, non possiamo continuare a mantenere in piedi dei carrozzoni che sono serviti più al politico che alla politica”
E’ stato poi il presidente Lombardi ad intervenire: “Ho chiesto di avere in 90 giorni una relazione sullolo stato di fatto e le prospettive. Basta far erodere il bilancio della Provincia per tenere in vita le partecipate”.