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Benevento – Un inizio con prospettive importanti, vittorie su vittorie e l’idea che forse si poteva ottenere un risultato importante al primo assalto. La Star Games Benevento si era imposta così: con idee, risultati, voglia e organizzazione. Tutte cose che sono rimaste, o meglio quasi tutte. Perchè, col passare del tempo, è il fattore numerico ad essere venuto meno. Ma non perchè non c’è stato più impegno. Semplicemente gli eventi. Una storia che ha stravolto i piani delle ragazze di Enzo De Caro. Pandemia, problemi di lavoro che hanno ridotto la rosa all’osso.

La partenza è stata buona – così inizia Carmen Mavilia, una delle colonne della formazione beneventana – poi ci sono stati una serie di eventi che ci hanno cambiato il corso degli eventi. Il covid, problemi di lavoro, tutte cose che hanno toccato la nostra rosa. E questo è stato un peccato perchè il gruppo c’è, staff e società pure. Insomma c’è tutto”.

Tutto ciò ha influito sui risultati ed è stato difficile riprendere la marcia, anche perchè la situazione non è migliorata, almeno dal punto di vista di una rosa ridotta all’osso.

Non deve essere un alibi ma abbiamo voglia comunque di essere vive. Ottenere risultati importanti da qui alla fine. Non prendere sottogamba quelle avversarie che vengono definite più deboli e provare a vincere anche contro le big. Lo dobbiamo a noi stesse, al tecnico e alla società. Ma soprattutto ci serve per la ricostruzione del morale”.

La classifica è cambiata dalla sosta natalizia ad oggi, sono cambiati i presupposti e sono cambiate le mire. Poteva essere credibile pensare alla promozione ma adesso la prerogativa deve essere un’altra.

Non c’è una pressione da parte della società e dello staff tecnico. Diventa importante, adesso, crescere come movimento, non disperdere un patrimonio e cercare di incrementare il gruppo anche se sappiamo che la nostra realtà non ha lo stesso bacino di centri più grossi. Tutto ciò per mettere in piedi un progetto lungimirante e solido, che ci aiuti a spingere su un movimento che è in crescita e che, qui, invece, ha bisogno di muovere i primo passi decisi. Nel piccolo siamo una realtà e vogliamo esserci nel tempo”.