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Benevento – Poter essere semi di pace. La Caritas di Benevento insieme all’istituto scolastico delle Superiori Giuseppe Alberti hanno avviato un progetto fondato su un dialogo di pace: l’occasione, certo non scelta a caso, è stata data dalla Giornata mondiale della cura della vita delle persone e del pianeta.

Al Teatro Comunale del capoluogo sannita, la Caritas, presieduta da Pasquale Zagarese, ha dunque dato vita ad un percorso di intensa collaborazione valoriale con l’istituto di piazza Risorgimento: l’iniziativa, che proseguirà nei prossimi mesi, consiste nell’improvvisarsi in “rider per la pace”, o, come si potrebbe anche dire parafrasando una celebre battuta di un epico film, “essere in missione per conto della Caritas” portando a compimento lavori di utilità sociale a favore delle categorie fragili e deboli (servizi in cucina e diverse raccolte). Questo cammino tra i bisogni elementari dell’uomo si chiuderà con la marcia per la pace ad Assisi. Zagarese ha sottolineato: “I ragazzi hanno partecipato a giornate di raccolta e a turno hanno collaborato al servizio mensa e cucina. Stiamo lavorando su un progetto ambizioso per la rigenerazione del territorio. Vogliamo dare risposte al recupero delle persone  che vanno via per il lavoro è dare vita ad un progetto di laboratorio e favorire la cittadinanza attiva”. Quindi ha aggiunto: “Noi siamo luogo dell’incontro per rigenerare progetti. Essere pungolo per le istituzioni e lavorare in rete”. Zagarese ha anche toccato l’argomento povertà che ancora una volta è in aumento nel territorio sannita: “Purtroppo la povertà è aumentata, moltissime sono le famiglie che sono in difficoltà. Loro con molta dignità vengono a chieder aiuto. Noi possiamo aiutarli con i panieri solidali. Sappiamo bene che è insufficiente probabilmente è poco ma far fronte a 1800 richieste al giorno non è facile. E’ aumentata la presenza nel dormitorio e alla mensa”.

La docente dell’Istituto Alberti, Rosa Caruso, ha spiegato: “Abbiamo voluto sensibilizzare i ragazzi all’educazione civica. I ragazzi hanno analizzato la pace e la cura in ogni articolo della Costituzione”. A porre l’indirizzo di saluto il sindaco di Benevento Clemente Mastella che ha sottolineato: “Le disuguaglianze sono aumentate dopo il Covid ma in tutta Italia. La precarietà è stata accentuata. Bisogna eliminare questo dislivello dal punto di vista etico. Bisogna puntare sulle scuole sulle famiglie per fermare la dispersione scolastica che aumenta le diseguaglianze”. Il primo cittadino ha confermato l’apertura di un nuovo verde: “Vogliamo aprire spazi verdi anche per i diversamente abili. Il dato demografico è evidente e la critica esiste. Bisogna fare più nascite, essere inclusivi”. Il sindaco, quindi, a margine dell’incontro ha parlato anche della fondazione città Spettacolo: “La sede sarà al Comunale, assumerà la gestione del De Simone. C’erano fondi ma eravamo impossibilitati a  spenderli. L’Hortus riaprirà alla presenza del Ministro Sangiuliano per inaugurarlo nuovamente”.

Presente questa mattina anche la Comunità di Sant’Egidio, con il presidente Antonio Mattone: “Gli incontri di pace servono. Creare coscienza della pace. La guerra in Ucraina ci ha portati ad una triste realtà. La guerra in Ucraina in Siria sono realtà terribili. Noi con questi rapporti con queste relazioni cerchiamo dei semi di pace e parlare di pace”. Poi ha aggiunto: “La mobilitazione in favore degli Ucraini c’è stata nei primi mesi poi si è affievolita. Dobbiamo ravvivare questa coscienza che all’inizio era molto forte. Bisogna continuare a mantenerla. La gente continua a soffrire”. Sull’emergenza migranti Mattone ha sottolineato: “I corridoi umanitari sono fondamentali. Non bisogna sottovalutare il problema. Ci sono persone che scappano dalla guerra e noi come cristiani non possiamo chiudere le porte”. A concludere la mattinata è stato l’arcivescovo di Benevento mons. Felice Accrocca il quale ha voluto così commentare la giornata: “Bisogna invertire faticosamente la tendenza. Provocare degli stimoli alla comunità. Il dialogo la pace è importante. E’ un piccolo seme”. Mons. Accrocca ha quindi detto: “E’ una guerra tra grandi potenze Le guerre nascono per motivi economici. Vorrei pensare al contrario”. L’arcivescovo a margine dell’incontro ha parlato dell’eolico che si dovrebbe costruire a Pietrelcina: “Era un intervento che avrebbe danneggiato la comunità. Non ci sono stati sviluppi a quanto ne sappia”.