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Benevento – Dalla gelida notte del Vigorito si è alzato un messaggio chiaro: c’è un Benevento oltre Lapadula. Un’indicazione nient’affatto scontata, visto che il peruviano aveva messo lo zampino, tra marcature personali e assist, in quattordici dei ventinove gol segnati dalla squadra giallorossa nella prima parte di stagione. Una dipendenza della quale la Strega sembra aver fatto in fretta a sbarazzarsi, soprattutto in considerazione della prima parte di gara giocata in parità numerica contro un avversario messo sì alle strette dal Covid, ma pur sempre reduce da ben dieci risultati utili consecutivi.  

Quella legata ai contagi, tuttavia, è una giustificazione che regge fino a un certo punto. Il Benevento si è presentato in campo in condizioni certamente migliorabili. Diversi calciatori appena guariti, alcuni reduci da fastidiosi infortuni, un comprensibile scetticismo sulla tenuta atletica dopo un mese di stop. Per non parlare della bomba Lapadula, deflagrata a poche ore dal fischio d’inizio. Non era semplice fare bene, eppure Letizia e compagni hanno sfoderato un approccio alla gara ineccepibile.

Furore agonistico, tranquillità e idee lasciano quasi intendere che la scossa abbia fatto bene alla Strega, saldamente al comando delle operazioni anche prima delle due espulsioni avversarie. Poi sì, i rossi di Mazzitelli e D’Alessandro hanno posto la strada verso il traguardo in discesa, seppur non definitivamente. Solo il ‘regalo’ di un comunque ottimo Tello ha rischiato di riaprire pericolosamente i giochi, ma il timore di ulteriori intoppi non si è praticamente mai fatto strada, e dunque Caserta non ha dovuto far ricorso a soluzioni fantasiose attingendo da una panchina fin troppo corta. 

Ci ha pensato Moncini a togliere le castagne dal fuoco evitando di far scattare l’allarme di un finale ad alta tensione. La sua incornata su assist di Masciangelo sa di liberazione personale, di riscatto e rivincita dopo tante critiche e voci di mercato. Caserta lo ha definito l’uomo simbolo del successo sui brianzoli. Non al top sul piano fisico, si è sobbarcato il peso dell’attacco liberando spazi preziosi a Insigne, causando l’espulsione di D’Alessandro e servendo l’assist per il 2-0 di Tello. Il gol è solo la ciliegina su una torta che aveva confezionato già nel primo tempo. 

L’ultima annotazione, in vista della sfida con la Spal che vedrà probabilmente il debutto dei nuovi acquisti Forte e Farias, è puramente statistica. Raggiungendo l’obiettivo della quinta vittoria consecutiva i giallorossi hanno completato un piccolo capolavoro, rosicchiando punti a tutte le squadre di vertice. Due sono quelli guadagnati sulla capolista Pisa, l’unica che ha tenuto leggermente il passo del Benevento in questa fase precisa della stagione. Già guardando le altre, però, le cose cambiano: cinque punti in più sul Monza e sulla Cremonese, sei sul Cittadella, addirittura otto su Brescia e Frosinone. Quelli rosicchiati al Lecce sarebbero sette, ma i salentini non hanno giocato la sfida con il Vicenza.

Numeri importanti anche per il reparto offensivo, ora il migliore della B con 32 reti all’attivo. E’ su queste basi che Caserta dovrà avviare una piccola ricostruzione. Ammortizzare l’enorme peso della partenza di Lapadula sarà la prima missione da portare a termine, ma con Forte e Farias il Benevento può cadere in piedi. O almeno questa è la sensazione, l’esito spetterà come sempre al campo.