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Benevento – E’ stato ascoltato questa mattina nel carcere di Secondigliano dove  si trova recluso da martedì,  Paolo Spitaletta 49enne, accusato  di aver partecipato alla violenta rapina in casa di Giovanni Parente, 83 anni, di Montesarchio, aggredito, malmenato e colpito con un pugno lo scorso 10 aprile. L’uomo, a seguito delle ferite riportate, morì dopo quindici giorni all’Ospedale “Rummo”.

All’interrogatorio di Spitaletta era  presente il suo legale Vincenza Falco.  L’indagato è stato interrogato per rogatoria nel carcere di Secondigliano dal Gip del Tribunale di Napoli.

Il mio assistito ha risposto alle domande del Gip e fornito la sua versione dei fatti precisando gli orari degli incontri di quella sera dichiarandosi completamente estraneo ai fatti. .” Così l’avvocato Falco. Il prossimo passo sarà ora la presentazione dell’ istanza di riesame che sarà discussa dinanzi al tribunale.

Si attende inoltre di conoscere l’esito dell’esame del DNA sul corpo carbonizzato rinvenuto nella Fiat Punto sul monte Taburno .  Un’elemento importante, un tassello necessario per ricostruire i contorni di questa vicenda. L’esame potrà chiarire se si tratta di Valentino Improta destinatario di un avviso di garanzia che il sostituto procuratore Assunta Tillo gli aveva spedito nell’indagine sulla medesima rapina compiuta a Montesarchio, che costò la vita all’83 enne.