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Udine – Il nuovo allenatore dell’Udinese, Igor Tudor, si è presentato alla stampa questo pomeriggio. La conferenza, inizialmente programmata per le ore 18.30, ha subito uno slittamento di mezz’ora. A fare gli onori di casa è stato il direttore generale Collavino che oltre ad aver illustrato le motivazioni della scelta ha anche spiegato perché l’Udinese non arriverà in anticipo a Benevento per effettuare un ritiro più lungo: “La verità è che le strutture che abbiamo qui non le troviamo in nessun’altra parte d’Italia. Quindi sia per quel che riguarda il recupero infortunati che per la preparazione preferiamo trascorrere più tempo in Friuli. Qualsiasi altra scelta andrebbe solo a peggiorare la situazione”. Sulla scelta di Tudor: “Sentiamo spesso Guidolin perché è un punto di riferimento, ma non è mai stato vicino alla nostra panchina perché ha intrapreso percorsi diversi. Tanti tecnici si sono proposti e per questo sono emersi tanti nomi senza che nemmeno lo sapessimo, ma abbiamo scelto in base a una progettualità”.

E’ stato dunque il turno di Igor Tudor che ha mostrato entusiasmo nell’accettare una sfida che non si preannuncia semplice: “E’ un momento delicato, per questo non vorrei neanche parlare troppo di me – ha dichiarato l’ex trainer del Galatasaray –  C’è un lavoro importante da fare in queste ultime quattro giornate, dobbiamo finire nel modo migliore questo campionato. Bisogna rimboccarsi le maniche e pensare unicamente al Benevento”.

Scelta – “Sono stato l’assistente di Edy Reja che è stato mio allenatore all’Hajduk Spalato ma non ho parlato con lui. Ho seguito il campionato Italiano, ho visto la rosa dell’Udinese che ha un organico che può fare un campionato importante in serie A. L’ambiente è quello giusto e mi ha spinto ad accettare. Ogni allenatore dà qualcosa di suo, vedrete qualcosa di mio già domenica, dove ci aspetta un impegno ostico. Vogliamo fare punti”.

Esperienza – “Sicuramente non è un pregio il non aver mai allenato in Italia, ma conosco la serie A da giocatore e l’ho seguita per tanti anni dall’esterno. Quello che dico io è che però se hai dei valori e delle qualità devi essere pronto a dimostrarlo”. 

Sfida – “Sono quattro partite in cui l’Udinese si gioca tutto, alcuni mi hanno consigliato di non accettare, ma credo in me e credo in questa rosa. Sono sicuro che resteremo in serie A e che il prossimo anno faremo un bel campionato. Vedendo le partite dell’Udinese di quest’anno la mia opinione è questa. E’ successo tutto in fretta, negli ultimi due giorni sono stato contattato e ho accettato felicemente. Chiamerò sicuramente Oddo per chiedergli qualcosa”.

Spogliatoio –Ho chiesto ai ragazzi di staccare un po’ la spina, dopo l’allenamento ho detto di rilassarsi e che ci rivediamo domani pomeriggio. Abbiamo tre o quattro giorni per preparare la gara di Benevento, in modo da essere carichi per quell’appuntamento. Se cambierò qualcosa? Bisogna lavorare più sulla testa in questo momento. I ragazzi ci tengono, è importante in questo momento essere pronti. Sappiamo che ogni gara è pericolosa nel calcio, lo sarà anche quella di Benevento”. 

Modulo – “Si sente sempre parlare di numeri. Credo che i numeri siano importanti, ma quello che è fondamentale è lo stile della squadra nel momento in cui scende in campo. Io più che il modulo voglio mentalità, intensità e stile. I numeri sono sempre interessanti per discutere e possiamo discuterne, ma queste sono le mie idee”. 

Progetto –Ci siamo accordati per fare il bene dell’Udinese in futuro. Il club lascia lavorare, poi devi essere bravi tu a dimostrare il tuo lavoro. E’ chiaro che non sarei venuto solo per queste quattro partite, non me la sarei sentita. Da chi ho preso di più tra i tecnici che ho avuto? Lippi, Capello e Ancelotti sono tre grandissimi allenatori, non è facile neanche parlare di loro”.