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Benevento – L’ex presidente di Confindustria, il napoletano Antonio D’Amato, in un convegno di studi internazionale ha speso parole di incoraggiamento per gli studenti della Facoltà Demm, che per il ciclo di seminari di storia dell’impresa dell’Università del Sannio ha ospitato l’azienda SEDA della famiglia D’Amato. Quella odierna è soltanto la prima tappa di un convegno che le cattedre di storia economica (Vittoria Ferrandino), di finanza aziendale (Arturo Capasso) e di management della conoscenza e dell’innovazione (Mirella Migliaccio) del DEMM hanno organizzato presso l’ateneo sannita, con la collaborazione della cattedra di storia economica dell’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”. Presente questa mattina anche l’assessore regionale Amedeo Lepore.

“Lavoro duro, non perdere fiducia in se stessi e tanta capacità di iniziativa”, D’Amato ha voluto inculcare questi concetti ai giovani laureandi: “Il Mezzogiorno  ha bisogno come l’aria di classe dirigente, e questa può esistere se i partiti politici sono dotati di solidità culturale, praticano la democrazia interna e riescono ad avere una chiara linea politica sulle cose da fare per realizzare bene comune”.

Il direttore del Demm, Michele Marotta ha rimarcato: “D’Amato ha saputo esportare un modello di ricerca e innovazione  leader  della Campania e livello di internazionalizzazione”. 

E’ intervenuto anche Costanzo Jannotti Pecci  presidente di Confindustria Campania: “Ritengo che sia stato un merito l’aver lasciato in Italia e a Napoli il cervello dell’ azienda che nasce nel Mezzogiorno, si è imposta in Europa e ora prova a concorrere anche a livello mondiale. 

L’imprenditore ha poi lanciato un’esortazione alla classe dirigente: “Abbiamo bisogno di un contesto più forte e un Paese che sappia competere per promuovere le nostre eccellenze. Abbiamo bisogno di un’Europa forte ed unità e di un Italia che pensi al Mezzogiorno”. Quindi ha concluso: ” L’Italia può crescere e risolvere antichi problemi solo se sa mettere il Mezzogiorno al centro. Non ci sono alternative”.