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Un nuovo episodio di vandalizzazione della Spina Verde è stato denunciato dal Meet Up Partecipazione a Cinque Stelle.

A essere preso di mira, questa volta, è stato l’auditorium. “Danni ingenti – denuncia il Meet Up – sono stati fatti in questa struttura che, pare, dovrebbe essere concessa al conservatorio di Benevento. Il condizionale è d’obbligo, dato che i danni perpetrati dai vandali dovrebbero essere prima bonificati dal Comune”.

“Lo stesso potrà farlo con i pochi soldi a disposizione? Il Conservatorio accetterà una struttura in tali condizioni? Cosa succederà? Non è difficile fare una previsione: l’abbandono totale di un’opera costata tanti soldi”.

Ma come si è giunti a questo?” – incalzano gli attivisti di Partecipazione a Cinque Stelle: “Semplice, si completa l’opera, si cerca di affidarla al conservatorio (per gli alti costi di gestione non sostenibili da parte del Comune, ma quali costi?), ci si rende conto (pur sapendolo) che parte della struttura è costruita su di un terreno demaniale e quindi non può essere affidata, si cerca di rimediare modificando il cambio di destinazione d’uso, ma nel frattempo si interrompe la vigilanza notturna e diurna…e alla fine si arriva a questa situazione”.

Una situazione inammissibile e inaccettabile, nella quale una struttura comunale resta senza alcun controllo, senza un allarme che funzioni (l’ufficio tecnico intervenuto sul posto ha asserito che l’allarme probabilmente è stato disinserito e reso inefficace), senza che le telecamere, installate sulla parte di via Palermo e sulla parte posteriore, funzionino.

Telecamere posizionate proprio per la sorveglianza della struttura“.

Insomma, i colpevoli di questa situazione andrebbero ricercati tra “i ragazzi che vandalizzano strutture come questa, ignorando i basilari principi di una società civile” ma anche tra chi “è chiamato a gestire amministrativamente la res pubblica e, facendolo in questo modo, si rende complice della situazione in atto e in ultimo quelli che “vedono” e non denunciano i delinquenti che vandalizzano”.

Sappiamo che Mastella è più interessato alla politica nazionale che a quella locale (per la quale la sua amministrazione non sta facendo assolutamente nulla), ma si rende conto che continuando cosi non fa altro che aumentare il “passivo” di una città già morente?” – la conclusione del Meet Up.

Ma a puntare l’indice contro l’amministrazione comunale sono anche il L@p Asilo 31 e l’Assemblea Popolare Rione Libertà,

L’ennesima vandalizzazione dell’auditorium della spina verde ha precisi responsabili: Clemente Mastella e la sua giunta cieca ed incapace”. Il duro incipit della nota firmata dalle due sigle.

Da un anno e mezzo – si legge ancora –  reclamiamo la necessità di aprire quelle strutture al quartiere rispettando la loro destinazione d’uso, da un anno e mezzo reclamiamo la necessitá di coinvolgimento attivo dei cittadini del rione al fine di responsabilizzarli, da un anno e mezzo reclamiamo il coinvolgimento delle realtà di base del quartiere al fine di avviare progetti. In un anno e mezzo questi venditori di fumo hanno fatto credere ai cittadini di aver attivato le telecamere e soprattutto il servizio di guardiania notturna. Bastava affidare ad un poliziotto notturno il controllo di quella struttura, del resto già affidata al conservatorio. Invece hanno raccontato solo balle, non solo non hanno attivato le telecamere, ma non hanno nemmeno avuto la decenza di garantire la custodia notturna. Ancora una volta i cittadini perdono i loro spazi a causa dell’ottusità di amministratori che, pur di non riconoscere il coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini nel processi di gestione degli spazi di comune interesse, solo perche quest’ultimi hanno osato criticarli in passato, preferiscono farli marcire e farli vandalizzare. Lo spazio asilo 31 guarda caso in sette anni non è mai stato vandalizzato, evidentemente perchè, a differenza di Mastella, sappiamo tener cura degli spazi pubblici rendendo i cittadi partecipi della gestione e facendoli affezionare agli stessi”.

“Se questo è il modo con cui il comune sperpera I soldi pubblici, utilizzando molto spesso del resto fondi destinati ai servizi sociali e all’integrazione per fare le festicciole di paese, – la conclusione – allora continueremo convintamente a non pagare il comune in modo tale da poter continuare a garantire servizi sociali alla città”.