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San Leucio del Sannio (Bn) – “Siamo qui per condannare ogni tipo di gesto offensivo o discriminatorio, non per effettuare processi di alcun tipo”, con questa frase Giovanni Varricchio, consigliere delegato alle politiche sociali del comune di San Leucio, ha aperto l’incontro tenutosi questa mattina presso il Municipio del borgo sannita. L’obiettivo era quello di riportare il clima alla calma dopo una settimana turbolenta. Si è parlato delle offese subite da Giorgio Zollo, calciatore del San Leucio e della nazionale sordomuti, in occasione della gara interna giocata sabato scorso contro il Rione Libertà. Un episodio che ha avuto grande risalto mediatico dopo un post pubblicato su Facebook dal papà dello stesso Giorgio, oggi presente al confronto voluto dal sindaco Nascenzio Iannace. “Quello che posso dire è che non avevo alcuna intenzione di sollevare un polverone con le mie parole, volevo solo esprimere il malessere provato da un papà che ha fatto di tutto per far sentire suo figlio una persona normale e che davanti a certe cose si sente mortificato. Il mio non era un attacco al Rione Libertà, ma al gesto di un singolo“. 

Il primo cittadino di San Leucio ha auspicato che indipendentemente dal colore delle maglie, certi episodi non accadano più: “Mi sarei aspettato che l’autore dell’insulto venisse sostituito dal mister, che mi hanno detto fosse a conoscenza di ciò che stava succedendo. Certe cose vanno condannate“. Parole che fanno il paio con quelle di Gaetano Varricchio, presidente del San Leucio: “So che persona è Giorgio, impegnato nel sociale con il forum dei giovani, e so che giocatore è. A lui dico di proseguire per la sua strada, ha la ‘fortuna’ di non riuscire a sentire tante cavolate che spesso si sentono in giro e che noi siamo costretti ad ascoltare“. 

Per il Rione Libertà presente una delegazione composta dal presidente Bruno Formato, dal dirigente Angelo Feleppa e da alcuni giocatori e componenti dello staff. A parlare è stato proprio Feleppa: “Il calcio non ha barriere, deve essere integrazione. Nel campo purtroppo può scappare di dire cose che non si pensano. Le società che si rispettano fanno chiarezza, la vicenda ha avuto un risalto eccessivo in questa settimana. A volte si interpretano le parole in senso sbagliato ma la cosa principale che mi preme sottolineare è che il Rione Libertà è sempre stato protagonista di fenomeni di integrazione sociale e culturale, sia fuori dal campo che all’interno“.

L’incontro si è chiuso con la donazione simbolica di una maglietta recante l’hashtag #iostocongiorgio al calciatore del San Leucio e con una foto di gruppo volta a sancire definitivamente la pace e a voltare pagina. Finalmente si può tornare a pensare al campo.