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Caserta – E’ in arriva una pioggia di soldi a Caserta per il restauro e la valorizzazione dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, della Reggia di Carditello di San Tammaro e del Parco della Reggia di Caserta.

Sette milioni di euro ciascuno, per l’esattezza, per un totale di 21 milioni di euro solo per i beni casertani, ai quali si aggiungono i 7 milioni di euro destinati al napoletano Real Bosco di Capodimonte.

A dare l’annuncio l’onorevole Camilla Sgambato (Pd) a margine del via libera dalla conferenza unificata Stato-Regioni e dal Consiglio Superiore dei beni Culturali al Piano Strategico ‘Grandi Progetti Beni Culturali’, proposto dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. 

Un programma di investimenti pari a 133 milioni di euro, di cui 21 destinati al recupero funzionale e al rilancio dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, della Reggia di Carditello e del Parco vanvitelliano della Reggia di Caserta, interventi questi inseriti nella Programmazione Strategica Nazionale del MIBACT.

“Le ingenti risorse ottenute per la valorizzazione dei tre maggiori attrattori culturali di Terra di Lavoro – ha spiegato la Sgambato, componente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati – sono il viatico migliore per rilanciare davvero il turismo e attirare nuovi investimenti in termini di Cultura ed Arte sul nostro territorio. Agli impegni presi fino ad oggi dal Governo del centrosinistra, seguono oggi fatti concreti con lo stanziamento di fondi fondamentali per rivitalizzare tre dei più importanti siti monumentali della nostra provincia. La promozione del nostro vasto patrimonio storico, archeologico ed architettonico è la vera industria capace di trainare l’economia locale. Le politiche di sviluppo sociale e turistico e di promozione di Caserta e provincia passano necessariamente attraverso la messa in sicurezza e la riqualificazione del Parco reale, dell’Anfiteatro romano dell’Antica Capua e del Real Sito di Carditello, così da renderli maggiormente fruibili e visitabili da parte dei turisti e degli investitori privati che rappresentano il futuro per i nostri Beni Culturali”.