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Quel viavai di aerei sul cielo di Napoli passa anche sulla Reggia di Capodimonte, e 4 anni fa il Ministero dei Beni Culturali aveva sollevato il problema con il dicastero dell’Ambiente. Oggi il comitato anti rumore lo ha ricordato al direttore del sito museale, con un blitz all’aeroporto di Capodichino, dove si presentava una mostra realizzata in collaborazione tra Gesac e il Museo di Capodimonte.

Questo è un promemoria per lei” dice Antonio Di Gennaro, delegato provinciale per la Mobilità di Assoutenti, nel video in cui parla con Silvayn Bellenger. Gli sta consegnando il parere del Mibact, datato 2019, con cui per l’aeroporto si ipotizza la “Procedura di verifica di Assoggettabilità a Via (valutazione impatto ambientale, ndr)“.

Di Gennaro e Stefania Cappiello, presidente del comitato No Fly Zone, chiedono a Bellenger di scrivere al ministero sulla questione. “Il ministro è venuto, ha visto gli arerei – replica il direttore –. Ma la giornata di oggi è per celebrare il bene che l’aeroporto fa alla città“. Ai due esponenti del comitato, il direttore di Capodimonte comunica di aver sostituito gli infissi del museo, montando vetri insonorizzati. E sul nodo dei sorvoli ricorda di non avere competenze. Ma le risposte di Bellenger non soddisfano il comitato.

Abbiamo presenziato all’inaugurazione della mostra di Paolo La Motta a Capodichino, ospitata dalla Gesac – spiega una nota di No Fly Zone -, per consegnare al direttore del Museo di Capodimonte Bellenger il documento che il Ministero dei Beni Culturali ha inoltrato a Maggio 2019 ai vari enti interessati. In tale documento richiama l’attenzione sulla perdurante significatività degli impatti e degli effetti negativi connessi alla movimentazione degli aeromobili da e per l’aeroporto di Napoli-Capodichino sul sito Unesco Patrimonio dell’Umanità centro Storico di Napoli e pone in rilievo la necessità di evitare, compatibilmente alle condizioni di sicurezza operativa, il sorvolo da parte degli aeromobili del sito Unesco nella sua interezza, tanto nelle fasi di decollo che di atterraggio“.

Il comitato “con sorpresa” dichiara di aver appreso “che il direttore di Capodimonte era già in possesso del documento e alle poche domande poste ha affermato che: 1) Il Ministro Sangiuliano non deve essere informato sulla situazione perché è venuto a Capodimonte ed è a conoscenza della situazione, di tutto; 2) Anche a Parigi gli aerei sorvolano il Louvre; 3) Sono stati sostituiti gli infissi al Museo di Capodimonte; 4) Sono stati fatti i rilievi fonometrici e non ci sono più problemi né di rumore né di vibrazioni al Museo di Capodimonte“.

Di Gennaro e Cappiello hanno quindi “chiesto dettagli sui rilievi fonometrici eseguiti, sui finanziamenti e i protocolli d’intesa firmati tra la Gesac e il Museo Capodimonte, sulla sua frase (di Bellenger, ndr) presente in Brochure: ‘La mostra il mare bagna Napoli racconta una storia di immagini che si trasformano… in un aeroporto dove il cielo collega l’arrivo e la partenza. Capodimonte, Capodichino, i nostri nomi evocano la nostra vicinanza geografica e naturalmente gli aerei passano sopra di noi, più numerosi grazie al lavoro di Barbieri (ad di Gesac, ndr) che portano tanto beneficio a Napoli…’“.
No Fly Zone si dichiara meravigliato “che il direttore abbia in pochi anni cambiato opinione sui sorvoli a bassa quota sul Museo da lui diretto e che abbia ignorato le comunicazioni del Ministero“. Pertanto lo invitano “ad assumere un atteggiamento consono al ruolo che ricopre a tutela della reggia e del Real Bosco di Capodimonte”.