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Caserta – Dopo dieci giorni di sospensione sono tornati normalmente a lavoro i due dipendenti dell’Ecocar, la società che effettua il servizio di raccolta dei rifiuti a Caserta, che il 29 settembre scorso furono sorpresi e denunciati dai carabinieri mentre rubavano dall’isola ecologica di via Cappuccini del rame, split di condizionatori e computer. Uno dei due addetti è il figlio del coordinatore operativo dell’azienda Giuseppe Zampella, l’altro il suo autista personale. Una decisione presa dai vertici societari che ha creato non pochi mugugni tra gli altri dipendenti; i furti all’isola ecologica sono abbastanza frequenti anche se ovviamente non è ancora emersa la responsabilità in ordine ad altri episodi dei due addetti arrestati a fine settembre.

Quel che è certo è che l’Ecocar in questi giorni si trova un po’ sotto l’occhio del ciclone visto che un altro dipendente, Antonio Zarrillo, sarà licenziato dopo l’arresto avvenuto qualche giorno fa, essendo diventata definitiva la sentenza di condanna a quasi 20 anni di carcere per un omicidio di camorra da lui commesso nel 2003. A febbraio inoltre scadrà per l’Ecocar l’appalto quinquennale da quasi 60 milioni di euro; le procedure per l’indizione della nuova gara sono partite ma è probabile che l’iter non sarà ultimato per la scadenza. Si profila dunque una proroga per la società capitolina, come già avvenuto per la società che gestisce i parcheggi. Una pratica, quella delle proroghe alle società che gestiscono servizi pubblici essenziali, che in passato ha generato gravi problemi giudiziari a sindaci e amministratori pubblici.