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Santa Maria Capua Vetere (Ce) – Mezzi della Polizia Penitenziaria stanno affluendo al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove è in corso una rivolta dei detenuti del reparto Danubio, dove vi sono i reclusi cosiddetti “problematici”, protagonisti di intemperanze e provenienti da altre carceri dove nei mesi scorsi, durante il lockdown, ci furono proteste. Molti agenti sono anche usciti sul piazzale in segno di protesta. Al carcere si sono recati, nella tarda mattinata odierna, anche il vice-capo del Dap Roberto Tartaglia e il provveditore regionale delle carceri Antonio Fullone. 

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Cinquanta detenuti hanno sequestrato una sezione detentiva dell’Istituto e, muniti di coltelli, lamette e arnesi pericolosi, impediscono agli agenti della Penitenziaria di entrare. All’esterno del casa circondariale, intanto, sono arrivati 150 uomini delle forze dell’ordine che attendono di intervenire per sedare la rivolta. 

“Gli agenti sono stanchi di questa situazione, – ha detto Vincenzo Palmiero, segretario regionale Osapp – molti colleghi abbandonano il servizio perché temono una nuova incriminazione. La verità è che i torturati siamo noi, non loro”. 

E’ intervenuto sulla vicenda anche Gimmi Cangiano, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che chiede interventi urgenti al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. “Non ha ancora preso posizione su quello che sta succedendo in questi giorni nel carcere casertano. Fratelli d’Italia chiede dimissioni immediate del ministro Bonafede”. 

“E’ assordante il silenzio del ministro grillino”, ha dichiarato Salvatore Mastroianni, coordinatore provinciale della Lega. “E’ una situazione nella quale gli agenti non riescono più a svolgere il loro dovere”. 

“E’ fondamentale un intervento immediato per cercare di tornare alla normalità e consentire a tutti di lavorare serenamente”, ha concluso Gabriella Santillo, consigliera provinciale di Fratelli d’Italia. 

Leggi qui il commento di Matteo Salvini.