- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caserta – Quello che avvilisce guardando la Reggia non è soltanto la lentezza degli interventi di recupero e restauro già finanziati dell’ex ministro Franceschini, ma ancor più l’inefficacia di quelli già portati a termine.

Basti su tutte l’immagine postata su facebook da un visitatore che ha semplicemente alzato il naso all’insù nei cortili del Palazzo e ha notato un albero che sbuca tra le crepe più alte delle facciate recentemente restaurate e profumatamente pagate dallo Stato, e quindi dai cittadini.

L’indignazione monta anche per il fatto che, per ottenere interventi seri alle facciate esterne del monumento e a quelle dei 4 cortili interni, per poco non ci scappava il morto. Si parla di fatti risalenti a circa 5 anni fa quando una mensola di pietra di oltre 50 centimetri si staccò dall’ultimo livello della facciata del monumento schiantandosi su Piazza Carlo III dopo un volo di 30 metri lì dove oggi insiste l’ingresso visitatori.

Polemiche e veleni, all’epoca, travolsero l’allora soprintendente della Reggia Paola David, colpevole di aver continuato ad autorizzare eventi nei cortili del monumento e sotto le facciate nonostante tre anni prima avesse commissionato un costosissimo lavoro di verifica sullo stato di salute delle facciate senza mai renderne noti gli esiti.

Impacchettata per mesi tra impalcature e divieti, i lavori alle facciate dovrebbero ancora profumare di nuovo, e invece mostrano segni di cedimento gravi almeno quanto  l’irresponsabilità di chi ha operato e chi sarebbe chiamato per dovere istituzionale a chiederne conto.