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Caserta – Sindacati critici verso la decisione del direttore della Reggia di Caserta Tiziana Maffei di autorizzare appartenenti all’associazione nazionale carabinieri ad effettuare un giro di controllo nel Parco Reale con un’auto con lampeggiante contraddistinta dai loghi dell’associazione.

La Uilpa (Uil pubblica amministrazione) di Caserta – dichiara il segretario territoriale Angelo Donia – stigmatizza la decisione del direttore della Reggia di far entrare nel Parco persone che dovrebbero restare a casa come prescritto dal Governo e dalla Regione. A che titolo lasciano le proprie abitazioni non effettuando alcun servizio essenziale? Prima di tutto – prosegue Donia – secondo noi è un’offesa al personale in servizio che in questo periodo di grave emergenza garantisce la sicurezza della Reggia. Inoltre, se gli appartenenti all’associazione nazionale carabinieri fossero inquadrati come protezione civile, dovrebbero fare ben altre attività, come portare assistenza a coloro che non possono muoversi da casa per la spesa e farmaci“.

Carmine Egizio, coordinatore regionale di Confintesa, afferma che “con il direttore Maffei avevamo concordato i turni, prevedendo pochi lavoratori in servizio, con un coordinatore, visto il periodo di grave emergenza. Numeri sufficienti però a controllare il complesso vanvitelliano in un momento in cui nessuno si muove ed è tutto fermo; non capiamo perché far entrare persone che dovrebbero stare a casa. Che vengono a fare alla Reggia?” conclude Egizio.  

Il direttore Tiziana Maffei spiega che “la domenica abbiamo sempre potuto contare sul supporto dell’associazione nazionale carabinieri, Nucleo Reggia, che è a tutti gli effetti un organismo di Protezione civile. La Reggia di Caserta ha 123 ettari di Parco, ho chiesto anche al prefetto un maggiore sostegno per vigilare su questa superficie immensa. L’obiettivo è salvaguardare il più possibile il patrimonio, nello spirito della massima collaborazione tra le parti. In un momento così difficile per il Paese intero, anzi per il mondo, è stata data priorità alla salute dei lavoratori e delle loro famiglie, utilizzando tutte le opportunità concesse dalle norme emergenziali. È importante, però, superare gli individualismi di ciascuno e concepire l’azione quotidiana con maggiore senso di responsabilità” conclude la Maffei.