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Una petizione europea con l’obiettivo di raccogliere decine di migliaia di firme in Italia e in Europa, e la richiesta di intervento dell’Unione Europea su Governo Italiano e Regione Campania. Sono i due obiettivi illustrati dagli allevatori bufalini campani, riuniti nel Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, nell’incontro avuto a Bruxelles con i componenti la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo. Da oltre un anno centinaia di allevatori bufalini, in particolare quelli casertani, si battono in Campania contro il piano della Regione di eradicazione di brucellosi e tbc bufaline, e in particolare contro “gli abbattimenti” delle bufale giudicati “indiscriminati”.

L’europarlamentare Piernicola Pedicini, del gruppo Gruppo GreensEfa ha spiegato che “la petizione è stata accolta ed è stato messo a verbale che sarà richiesto l’intervento diretto con la Regione Campania della Commissione Europea, che chiederà a De Luca di rivedere un piano che, pur rispettando le direttive europee, è assolutamente sbagliato e fallimentare”. “La Regione Campania – ha sottolineato Pedicini – agisce infatti in quello spazio di manovra in cui la legge europea consente di muoversi, ma lo fa violando altri principi europei. Con l’uccisione di centinaia di migliaia di capi sani e con l’affossamento di un comparto fondamentale nel tessuto produttivo non solo della Regione Campania, ma di tutto il Paese, De Luca sta andando in contrasto con le politiche di Coesione territoriale, violando inoltre le direttive europee per il benessere animale e la tutela di una specie protetta. Una tesi portata in aula anche dal parlamentare tedesco Peter Jahr, che ha fatto della ‘questione Casertana’ un caso internazionale”. 

Francesco Di Tella, responsabile del Soccorso Contadino di Caserta, uno dei co-proponenti la Petizione Europea, ha lanciato un appello di intervento alla Commissione Europea ed ai Parlamentari Ue, mentre Laslo Kuster (funzionario della Unità Salute Animale della Commissione Salute) ha riproposto la tesi “ufficiale” dalla Commissione Europea: “Noi non possiamo intervenire perchè gli Stati e le Regioni hanno l’autonomia per decidere, la questione non è di competenza della Commissione Europea”. Per Gianni Fabbris il sostegno di parlamentari Ue rappresenta “un altro passo in avanti verso la soluzione di un problema che sembrava insolubile ed un altro segnale: non ci sono intoccabili. Il tempo per chi ha voluto finora fare finta di niente continuando a produrre disastri si sta rapidamente consumando. Il conto alla Rovescia per il Piano regionale che si concluderà inevitabilmente con il suo ritiro da oggi corre più veloce”