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Caserta – Dopo la fiaccolata serale e l’incontro in prefettura di oggi, gli allevatori bufalini hanno lasciato Caserta per tornare alle aziende. Guidato dalla mascotte della bufala trasportata dal trattore di testa, il corteo di decine di trattori che per due giorni ha stazionato a Caserta tra il monumento ai Caduti e Piazza Vanvitelli, ha attraversato i centri urbani lungo la Via Appia, come Casagiove, Curti, Santa Maria Capua Vetere, Capua, Santa Maria la Fossa, per rientrare a Casal di Principe.

La mobilitazione proseguirà a Borgo Appio, località rurale del comune di Grazzanise e quartier generale della protesta, dove ci sarà il presidio fisso e l’iniziativa “#veladiamonoilacampagnaelettorale“, che nei giorni scorsi ha portato leader ed esponenti politici come Matteo Salvini ad incontrare gli allevatori.

Mentre sui trattori in corteo gli allevatori passano nei paesi per tornare al lavoro nei campi in attesa della prossima mobilitazione – racconta Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino – si materializzano alcuni camion che trasportano bufale che vanno al macello per effetto della scellerata strategia del Piano Regionale; e il pensiero che di quegli animali solo una minima parte sarà malato mentre tutti gli altri saranno sani e inutilmente macellati, fa aumentare l’indignazione e l’impegno per la mobilitazione” aggiunge Fabbris, riferendosi ai dati sulle macellazioni di capi bufalini negli ultimi dieci anni, con ormai oltre 150mila bufale abbattute e appena l’1,4% realmente malato come da analisi post mortem.

La mobilitazione continua al presidio – dice Fabbrise vedrà nei prossimi giorni nuovamente gli allevatori nelle strade; in che modo dipenderà dalla risposta che la Regione darà sabato prossimo nell’annunciato incontro del Presidente De Luca con gli allevatori. Ma intanto dopo la due giorni a Caserta siamo più forti e uniti“.