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Napoli – Pasquale Zagaria, fratello del capo dei Casalesi Michele, è stato condannato ad un anno di carcere per estorsione con l’aggravante mafiosa al termine del rito abbreviato tenutosi davanti al Gup di Napoli Caputo. Il giudice ha invece assolto dall’accusa di intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa, altri cinque imputati per i quali l’accusa aveva chiesto la condanna, tra cui gli altri due fratelli di Michele, ovvero Antonio e Carmine Zagaria, la moglie di Carmine, Tiziana Piccolo, l’intermediario Luigi Diana e Marcella Meccariello; ha poi dichiarato sentenza di non luogo a procedere per la moglie di Pasquale, Francesca Linetti, e Patrizia Martino, moglie di Antonio, per le quali gli avvocati avevano chiesto il dibattimento. Pasquale Zagaria, detto “Bin Laden” e ritenuto la mente economica del clan dei Casalesi, è stato condannato per l’estorsione consumata in relazione alla compravendita di un terreno; il fratello del boss era uscito di carcere qualche giorno fa dopo aver scontato una precedente condanna, ma comunque non tornerà in cella. Per l’accusa, i fratelli del boss e le mogli avrebbero acquistato degli immobili a prezzo inferiore a quello di vendita intestandoli poi a dei prestanome; ma il gup non ha condiviso l’impostazione dell’accusa, rappresentata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Angelo Raucci, Andrea Imperato, Massimo Garofalo e Fabio Della Corte.