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Capua (Ce) – Assolutamente imperdibile l’evento musicale che l’ingegno di Gianmaria Modugno ha preparato per il vasto e refined pubblico del Ricciardi. Il 20 ottobre – alle 20,30 – il “rosso” del nobile teatro capuano si alzerà facendo apparire sul palco la stella della world music, la grande cantante israeliana Noa pseudonimo di Achinoam Nini, che ha festeggiato in giugno le sue prime meravigliose 50 “primavere”. L’avevamo ascoltata, incantati, anni fa, al tempo del prefetto Stasi, al Belvedere di San Leucio. Ora ella, “voce internazionale della Pace” e vincitrice, come sempre, sta per tornare in terra casertana, per la gioia degli uomini e delle donne “di buona volontà”. Dunque domenica prossima “Noa in concerto” al Ricciardi e conviene assicurarsi subito il ticket, giacché è molto probabile il “tutto esaurito”.

E’ uscito nella primavera di quest’anno “Letters to Bach” il suo più recente cd, originalissimo progetto discografico prodotto dal leggendario Quincy Jones: un album in cui Noa “riprende 12 brani musicali del compositore tedesco Johann Sebastian Bach e li arricchisce con le sue parole, grazie ai testi in inglese ed ebraico, ispirati a temi che spaziano dalla sfera personale a una più universale”. Del resto l’artista – nata a Tel Aviv in una famiglia di ebrei yemeniti costretti nel tempo a fuggire dal loro Paese a causa dell’ostracismo tracimato dopo la proclamazione dello Stato d’Israele – è “unica” per la straordinaria capacità “di cambiare ed evolversi in ogni progetto, mantenendo sempre il suo tratto distintivo elegante e raffinato”, sicché anche a Capua di certo riserverà agli spettatori emozioni godibili, sorprese d’eccezione. Sarà accompagnata da Gil Dor & Solis String Quartet. E Dor non è un musicista qualunque, ma il prezioso partner artistico di sempre, creativo autore di affascinanti arrangiamenti per chitarra. Tutto quindi lascia prevedere che si ripeterà al Ricciardi il successo che, fra gli altri appuntamenti, s’è registrato il 6 aprile scorso al teatro Gentile di Cittanova –nell’area metropolitana di Reggio Calabria– e il 24 maggio all’Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli di Roma.

Per comprendere meglio il personaggio bastano gli essenziali dati biografici: confermano che Noa aveva appena due anni quando si trasferì coi suoi familiari negli Stati Uniti dove il suo papà, professor universitario, aveva ricevuto una docenza. Diciassettenne, “a seguito di una profonda crisi d’identità («Non ero bianca e non ero nera» ricorda)” pensò di tornare nella sua terra d’origine e là prestò l’obbligatorio e biennale servizio militare. Ancòra oggi la memoria di quell’esperienza traduce tutto lo smarrimento d’allora con questa rievocazione: «Ero sola, in mezzo a ragazze che parlavano un ebraico che non capivo, si dormiva col fucile sotto il letto». E tuttavia proprio in Israele conobbe il pediatra Asher Barak, che ella definiva “angelo dallo stetoscopio rosa“, al quale si unì in un matrimonio reso felice dalla nascita di tre figli: Ayehli, Enea e Yum. “Mi sono formata a New York – afferma con orgoglio misto ad un forte senso di appartenenza – ma non potrei mai vivere lontano da Israele. Di lei è stato opportunamente scritto: “La sua voce cristallina mescola jazz, rock americano e suggestioni mediorientali. Ella aggiunge rapìta:  L’amore è la fonte del mio canto. Prevendita biglietti 👉http://www.teatroricciardi.it/event/noa-in-concerto/ Prezzi: Platea € 15 – Gallerie € 10.