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Caserta – Undici progetti di riqualificazione e riuso di beni confiscati nel Casertano – dalla fattoria didattica con allevamento di cavalli al progetto di housing sociale, dal centro antiviolenza al canile – sono stati ammessi a finanziamento nell’ambito dei bandi del Pnrr. Nove progetti per un importo complessivo di 16 milioni di euro sono stati presentati direttamente da Agrorinasce, Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio, che gestisce decine di beni confiscati alla camorra in provincia di Caserta; per altri due progetti, Agrorinasce ha invece collaborato con i Comuni proponenti di San Cipriano d’Aversa e Santa la Maria la Fossa, che sono soci di Agrorinasce insieme ai Comuni di San Marcellino, Casapesenna e Villa Literno. In totale la provincia di Caserta, con 59,5 milioni di euro assegnati, è tra i territori campani che ha ricevuto più fondi per progetti di recupero di beni confiscati, e in tale contesto, Agrorinasce e i Comuni soci, hanno ottenuto il 30% dei finanziamenti (Campania prima regione d’Italia per progetti finanziati, pari a 107 milioni di euro sui 300 stanziati dal Pnrr per i beni confiscati).

“Questo risultato straordinario – spiega l’Amministratore delegato Agrorinasce Giovanni Allucci – ha portato all’elaborazione di progetti di alto valore simbolico, credibili e in alcuni casi, fino a progetti esecutivi”. Per Elena Giordano, presidente di Agrorinasce, “con l’arrivo di questi finanziamenti ci attende un grande lavoro per rendere finalmente utilizzabili e fruibili per la collettività i beni confiscati nei Comuni soci, nonché creare progresso culturale e sviluppo economico per il territorio. Del resto, dai risultati finora raggiunti, si evince l’assoluta serietà ed efficienza di Agrorinasce nella trasformazione e riutilizzo dei beni confiscati, pertanto sono certa che riusciremo a raggiungere altri traguardi positivi”.