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Caserta – Sono state sedici le domande poste dal Coordinamento Associazioni Casertane (Coasca) al sindaco Carlo Marino nel corso dell’incontro di ieri nella Sala degli Specchi del Circolo Nazionale di piazza Dante.

Una raffica di temi, dalla Ztl al parcheggio dell’Ospedale Civile, dalle buche stradali al dissesto finanziario bis, fino ad arrivare alla soppressione dell’ex sezione distaccata del Tribunale di Caserta, al progetto “Patto Caserta 2016/2025”, ai contributi annuali per i loculi cimiteriali, alle carenze del servizio di Polizia Municipale, alla invivibilità della città sopratutto per gli anziani.

Domande documentate, circostanziate e chiare che hanno meritato i complimenti del sindaco che non si è risparmiato nelle risposte, tranne che sulla questione Biodigestore di Ponteselice.

“Avrò da parlarne a lungo al Consiglio Comunale convocato tra qualche ora e al quale siete tutti invitati – ha precisato Marino che però qualche dettaglio lo ha concesso alla domanda posta da Rosa Carafa dell’Associazione Caserta Città Nostra: “A chi mi contesta di aver cambiato idea rispetto a quando ero consigliere di opposizione nell’amministrazione Del Gaudio, preciso che il mio no dell’epoca riguardava un impianto di termovalorizzazione che avrebbe dovuto realizzare un privato. Oggi parliamo di tutt’altra cosa, di un biodigestore per nulla inquinante e, non da ultimo, finanziato e gestito dal Pubblico”.

Poi la stoccata di Marino arriva all’indirizzo dei sindaci di Recale, Capodrise, San Nicola la Strada e Casagiove: “Si oppongono al biodigestore che servirà alle loro stesse comunità, e questo mi sembra paradossale. Piuttosto l’anomalia resta, da oltre mezzo secolo, la collocazione di tutta la zona industriale a Ponteselice, area altamente inquinante per decenni, e sempre a ridosso di centri urbani e alla Reggia”.