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Caserta – Al termine di uno scrutinio protrattosi per quasi 20 ore, si è allargata a circa dieci punti la forbice tra i due candidati sindaco di Caserta che si sfideranno al ballottaggio in programma tra due settimane: Carlo Marino (Pd), sindaco uscente sostenuto dai partiti del centrosinistra, è risultato primo con il 38,34% dei voti (16.378 preferenze), mentre Gianpiero Zinzi, candidato della Lega e di tutto il centrodestra, ha raccolto il 28,66% delle preferenze (12.244). Nessuna coalizione dei due candidati ha superato il 50%, per cui la maggioranza consiliare sarà decisa all’esito del ballottaggio, che assegnerà il premio al vincitore. Tra le liste, la più votata è stata quella a sostegno di Marino, “Moderati Insieme per Caserta”, che ha totalizzato il 12,38% delle preferenze (4861 voti), mentre il Pd si è fermato all’8,77% (3444 voti) e Italia viva al 6,36% (2497); male Socialisti Uniti (2,45% con 963 voti) e Azione di Carlo Calenda (1,63% con 641 preferenze). Dal lato Zinzi, la lista “Gianpiero Zinzi per Caserta” è risultata la seconda più votata con 4151 voti (10,57%), ma è stata buona anche la performance di Fratelli d’Italia, che ha raccolto il 7,94% dei voti (3116), quasi come il Pd, mentre è andata decisamente male per Forza Italia, con il 2,74% (1075 voti). Per il terzo classificato, l’ex sindaco Pio Del Gaudio (12,37% delle preferenze), è emerso in modo rilevante il fenomeno del voto disgiunto, visto che le nove liste che lo appoggiavano hanno riportato più di mille voti in meno (4016) dei suoi (5282), segno che molti cittadini gli hanno dato fiducia come candidato sindaco ma non hanno premiato le sue liste; ne è un esempio la lista di Vittorio Sgarbi (Rinascimento Sgarbi), che ha ottenuto appena 155 voti. Dovrà riflettere molto anche l’estrema sinistra, che si presentava con volti noti di associazioni e movimenti a sostegno dei candidati Romolo Vignola e Raffaele Giovine, giunti quarto e quinto rispettivamente con 4350 voti (10,18%) e 3288 voti (7,70%), anche loro “danneggiati” dal voto disgiunto; ma è stata soprattutto la scelta non unitaria a non aver pagato, con lo storico movimento “Speranza per Caserta”, presentatosi in appoggio a Vignola, che ha conseguito un risultato al di sotto delle attese (4,23% con 1661 voti); mentre è andata meglio per la lista Caserta Decide, che sosteneva il 26enne Giovine, è che ha raccolto 2053 preferenze (5,23%), risultato che potrebbe portare un secondo consigliere in Assise dopo lo stesso Giovine, che ha il posto garantito.