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Caserta – Da giovedì 14 luglio l’Asl di Caserta inizierà a somministrare la quarta dose di vaccini anti-Covid agli over60, con l’auspicio che la risposta degli utenti sia buona e non quasi inesistente come durante l’inverno. Per ora l’Asl utilizzerà alcuni hub vaccinali come quello aperto al Medì di Teverola, all’ospedale di Aversa, a Marcianise, mentre non sarà al momento riattivato il grande hub allestito a Caserta alla caserma Ferrari Orsi, sede della Brigata Bersaglieri Garibaldi. “Dobbiamo prima verificare la platea che risponderà a questa nuova fase della campagna vaccinale, e poi decideremo se riaprire il centro dei Bersaglieri” dice il direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo. La situazione dei contagi nel Casertano è preoccupante, la nuova ondata di Covid sta infatti facendo registrare numeri importanti, anche se il tasso di occupazione ospedaliera non è ancora al livello di guardia: sono ormai 20mila i positivi attuali nel Casertano con un media giornaliera che si aggira tra i 2500 e i 3mila casi di contagio.

Nelle ultime 24 ore c’è stato un decesso, per un totale di 1815 deceduti causa Covid da inizio pandemia, ovvero da marzo 2020; alto il tasso di positività, intorno al 30%. Al momento l’unico ospedale Asl destinato al Covid è il presidio di Maddaloni, che da quasi due anni opera come Covid Hospital, mentre è in preallerta quello di Santa Maria Capua Vetere, che da un mese era ritornato ad riaprire i reparti ordinari dopo essere stato riconvertito durante la pandemia a struttura Covid. A Maddaloni, su 85 posti letto destinati ai malati di Coronavirus, una quarantina sono occupati da pazienti di media gravità, mentre in terapia intensiva ne sono occupati sei su quindici posti a disposizione. “Le persone gravi sono tutti anziani dai 70 anni in su – spiega Russo – e senza terza dose di vaccino”. In questa nuova ondata le città più colpite, come è già accaduto nelle precedenti, sono Caserta (1461 persone attualmente positive) e Aversa (1372 casi attuali), seguono Marcianise (977) e Maddaloni (821) e poi Orta di Atella (703), comune già dichiarato zona rossa durante le prime fasi della pandemia.