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Marcianise (Ce) – Sono diventati operativi da ieri sera i dieci check point composti dai soldati del Raggruppamento Campania dell’Esercito e dislocati nei punti di accesso dei comuni casertani di Marcianise e Orta di Atella, dichiarati zona rossa fino al 4 novembre prossimo per l’alto numero di contagi. Mattinata relativamente tranquilla nei due centri, con i cittadini, specie quelli che devono andare a lavorare, che chiedono soprattutto informazioni alle forze dell’ordine che pattugliano le strade.

E’ possibile uscire solo per quelle persone impiegate in servizi essenziali e qualora la loro presenza sul luogo di lavoro sia indispensabile e non sia sostituibili da altri colleghi. Ieri sera c’è stata invece, a Marcianise, una manifestazione di circa duecento persone, tra cui commercianti ma anche tanti cittadini, che al grido di “libertà, libertà”, hanno sfilato per le vie del centro raggiungendo piazza Umberto I, dove c’è la sede del municipio, e si sono poi diretti verso l’abitazione del sindaco Antonello Velardi, da otto giorni in auto-isolamento dopo che è emersa la positività di due consiglieri comunali (il test rapido praticato a Velardi è risultato negativo); al sindaco, rieletto al secondo mandato ad inizio ottobre, sono stati indirizzati diversi epiteti offensivi.

Il corteo, seguito dalla forze dell’ordine, si è poi sciolto, ma le offese ricevute lo hanno convinto ad esprimere tutta la sua amarezza in un breve post su facebook. “Ho poco da aggiungere, anzi non ho nulla da aggiungere. Continuare ad avere a questo punto un canale di comunicazione con la città è un’impresa di Sisifo. Al silenzio di tanti aggiungo il mio, definitivo. Buonanotte Marcianise”. Due giorni fa, dopo che il presidente della Regione Vincenzo De Luca aveva firmato l’ordinanza che disponeva la zona rossa a Marcianise e Orta di Atella, Velardi aveva scritto un lungo post sul suo diario, in cui affermava che le tante reazioni alla chiusura erano “comprensibili”, chiarendo poi che la decisione era stata presa dalla Regione su input delle autorità sanitarie, che avevano ritenuto troppo rischioso, vista la curva dei contagi – in un mese i casi di positività sono cresciuti del 400% a Marcianise,e del 900% ad Orta di Atella – tenere “aperte” le due città. Velardi aveva ricordato quanto avvenuto in Lombardia.

“Mi permetto solo di osservare – aveva scritto – che in Lombardia è tuttora in corso un’indagine della magistratura – e i reati sono gravissimi – per i ritardi con cui fu istituita la zona rossa ad Alzano e negli altri centri durante la prima emergenza covid. Ciò per dire che è molto più facile parlare che agire. Aggiungo anche che i provvedimenti assunti finora dalla Regione Campania in materia di tutela della salute pubblica hanno retto tutti – ripeto tutti – ai ricorsi proposti da fior di avvocati. Diverso discorso è quello relativo al danno, enorme, che subisce una comunità per un provvedimento di questo tipo. Un danno sul piano economico. E su questo aspetto saremo inflessibili come amministrazione comunale: avvieremo tutte le azioni necessarie per aiutare doverosamente le attività in difficoltà per questo nuovo blocco”. Nessuna protesta ad Orta di Atella, comune sciolto per infiltrazioni camorristiche nel novembre 2019 e per questo amministrato da una commissione prefettizia.