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Maddaloni (Ce) – Il primo cittadino della città calatina non sembra preoccuparsi troppo dei ritardi conseguenti al sequestro dei verbali elettorali da parte della Dda di Napoli che hanno fatto slittare la convocazione del nuovo Consiglio comunale. Andrea De Filippo, a poche settimane dalle elezioni, si è messo al lavoro a testa bassa per cominciare a risolvere gli innumerevoli problemi di Maddaloni.

Dopo la trasferta a Roma, nella quale insieme al neo-deputato e compaesano Antonio Del Monaco ha incontrato l’amministratore delegato di RFI, riuscendo a strappare un convenzione che assicura la realizzazione di opere sostitutive prima della chiusura del passaggio a livello sull’Appia, il sindaco ha iniziato un giro per la città per verificare lo stato di avanzamento dei lavori del verde pubblico.

Stiamo procedendo a buon ritmo – ha dichiarato De Filippo – e i primi risultati iniziano finalmente a prender forma. Dispiace sottolineare che, ancora molti incoscienti lasciano rifiuti di ogni sorta lungo le strade ma, metteremo fine anche a questa malsana abitudine con controlli serrati e forti sanzioni“.

Ma la notizia più importante arriva dal versante ‘grandi opere’. “Si continua a lavorare – ha spiegato il primo cittadino – per quanto riguarda la realizzazione dello svincolo autostradale sull’A30, il quale dovrebbe essere inaugurato nel 2020. Il casello, che con molta probabilità avrà il nome di Maddaloni/Interporto, rappresenta una svolta importante e non solo per la viabilità. Le arterie di collegamento con le zone più floride a livello industriale e la buona logistica, ci mettono al centro di una fitta rete economica che, speriamo, possa crescere nel più breve tempo possibile“.

Poi, la fascia tricolore ha trovato anche il tempo per incontrare il direttore generale dell’Asl, De Biasio, con il quale c’è stato un lungo confronto sui lavori di riqualificazione previsti al terzo piano dell’ospedale di Maddaloni e “un impegno massiccio per gli uffici del distretto sanitario”.

Sono giorni frenetici ma, si lavora a ritmi incessanti perché le cose anormali in questa città sono troppe, forse tutte“, conclude Andrea De Filippo.