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Caserta – Furto alla collezione Terrae Motus della Reggia dove ieri sono svaniti due dei sei ex voto d’argento dell’opera di Christian Boltanski. Il   furto è stato scoperto stamattina ed immediato è stato l’intervento dei Carabinieri per l’avvio delle indagini che certo non saranno semplici.

In effetti ieri sera, con l’apertura serale del monumento, che oltre alla presenza di 773 visitatori ha visto spettacoli e animazioni di ogni tipo con un via vai di persone e artisti nelle sale del monumento (alcune utilizzate anche come spogliatoi da figuranti e ballerine), ha coinciso anche una cena allestita nelle sala Romanelli dagli organizzatori del “Reggia Challenge Cup 2018” che in questi giorni ha portato alla Fontana dei Delfini la gara di canottaggio tra Oxford e Cambridge.

E tra fornitori, camerieri, ballerini, ospiti, e personale vario esterno al monumento, la confusione necessaria per mettere a segno il colpo non è certo mancata. Tra l’altro le sale che ospitano la collezione Terrae Motus di Lucio Amelio sono vigilate dal personale “ALES” di supporto ai dipendenti in organico, con un orario di lavoro che si conclude alle 17.30.

L’episodio, per quanto grave sia , indigna e non stupisce quanti da tempo segnalano l’assoluta mancanza di controllo al monumento soprattutto nelle giornate di aperture speciali e di festa.

Segnalazioni e polemiche sulla qualità delle “offerte” Reggia che fanno da contraltare ai proclami del direttore della Reggia Mauro Felicori su numeri e presenze da record registrate negli ultimi due anni, ossia dal suo arrivo alla guida del monumento.

“Vanno bene i numeri in aumento, ma non a discapito di sicurezza e tutela del Bene” aveva sottolineato anche l’ex ministro Mibact Franceschini quando la polemica divampò a seguito dell’ennesima apertura gratuita della Reggia presa d’assalto da migliaia di turisti e nessun piano di sicurezza rispettato.

E dopo la cacca trovata qualche mese fa nella Sala del Trono del museo, arriva anche il furto degli ex voto che l’artista Boltanski acquistò all’epoca al mercatino di Spaccanapoli. Scempi  che si associano a marmi e arredi danneggiati che puntualmente saltano fuori ad ogni sipario calato su cene e spettacoli vari al monumento. Forse è ora di dare un freno a tutto questo e, con tutto il rispetto per le ambizioni del direttore Felicori, ci si augura che il senso di responsabilità prevalga nelle stanze di comando della Reggia dove, ancora una volta, si è gestita male la necessità di battere cassa e alzare i numeri rispetto all’obbligo imprescindibile di tutelare il bene artistico pubblico ben lontano da meritare gestioni da Luna Park.