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Si è risvegliato dopo oltre cinque giorni di coma indotto il 19enne Alagiee Bobb, richiedente asilo del Gambia ferito venerdì sera con un colpo di pistola da uno dei gestori del Centro Temporaneo di Accoglienza di Gricignano d’Aversa, nel Casertano, dove il giovane migrante era ospitato. Bobb, ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli, respira autonomamente per la prima volta dopo giorni, e dovrà ora essere sottoposto ad un delicato intervento chiurgico per la rimozione del proiettile che, dopo essere entrato dalla bocca, si è fermato alla gola a pochi millimetri dalla colonna vertebrale e dal midollo osseo; si temono danni permanenti, anche alla voce. Peraltro il giovane ha subito la completa rottura della mandibola e la perdita di quasi tutti i denti; questi ultimi, in quello che può sembrare un rito macabro, sono stati raccolti e conservati dagli amici per essere eventualmente reimpiantati all’interno della cavità orale. Sul fronte delle indagini sull’accaduto, il 43enne aggressore, Carmine Della Gatta, socio della coop sociale Prometeo, che gestiva insieme ad altre due coop il Centro di Accoglienza “La Vela” di Gricignano, resta in carcere su decisione del Gip Fabrizio Finamore del Tribunale di Napoli Nord in attesa di conoscere la data in cui si terrà l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Napoli, adito dal legale di Della Gatta, Giovanni Cantelli, che ha chiesto la scarcerazione del suo assistito.

“L’ordinanza che ha disposto il carcere per Della Gatta per me è inspiegabile – dice Cantelli – in quanto il Gip parla di possibile reiterazione del reato per Della Gatta; conclusione su cui non concordo affatto, in quanto l’arma usata durante il ferimento gli è stata sequestrata, e la stessa sorte è toccata alle quattro armi rinvenute a casa, che erano tutte legalmente detenute. Dunque Della Gatta non ha armi, non ha precedenti per aggressioni”. Cantelli contesta anche la ricostruzione del Gip relativa alla dinamica del fatto. “Il Gip – dice il legale – ritiene che quella di Della Gatta sia stata quasi un’esecuzione, senza considerare che Della Gatta è stato ferito dal gambiano con una pietra che gli ha ritto uno zigomo, circostanza confermata peraltro da un referto medico, e poi ha reagito sparando per difendersi”. Diverso il racconto degli amici di Alagiee, raccolto dagli avvocati Hillay Sedu e Antonella Marfella, che hanno riferito di una vera e propria esecuzione, con Della Gatta che avrebbe prima colpito il giovane con il calcio della pistola facendolo rovinare a terra, quindi gli avrebbe aperto la bocca sparando.