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Il 9 dicembre scorso fu dimesso dall’ospedale napoletano Cardarelli nonostante avesse ancora un proiettile conficcato in gola. E’ passato quasi un mese ma, finalmente, per il 19enne gambiano Alagiee Bobb, ferito il 10 novembre scorso con un colpo di pistola in bocca da uno dei gestori del centro temporaneo di accoglienza in cui era ospitato, a Gricignano d’Aversa, nel Casertano, si potrebbero aprire degli spiragli, almeno per quanto riguarda la sua condizione di salute: la settimana prossima Alagiee è infatti atteso ad un consulto con il primario di neurochirurgia del Policlinico Gemelli di Roma. Mentre infatti in queste settimane calava l’attenzione sulla vicenda che ha coinvolto il 19enne Alagiee, e che tiene tuttora agli arresti domiciliari il suo aggressore, il 43enne Carmine Della Gatta, socio di una delle coop che gestiva il Centro di Accoglienza – struttura chiusa dalla prefettura dopo il fatto – alcuni neurochirurghi si sono messi in contatto con i legali del giovane africano, Hillary Sedu e Antonella Marfella, mostrandosi disponibili ad effettuare quell’intervento che al Cardarelli non è stato praticato, probabilmente perché ritenuto pericoloso per la sorte stessa di Alagiee. Al momento il giovane, che al Cardarelli ha subito un primo intervento chirurgico, quello di ricostruzione della mandibola, non riesce a parlare, proprio a causa del proiettile, che si è fermato a pochissima distanza dalla colonna vertebrale. Il giovane restò ricoverato nel nosocomio napoletano per quasi un mese, poi fu dimesso dalla direzione ospedaliera con una decisione che suscitò qualche polemica, specie da parte dei legali di Bobb, secondo cui il gambiano andava trasferito in un’altra struttura sanitaria. Attualmente invece il 19enne, che risulta clandestino in quanto la sua richiesta di asilo è stata bocciata, è in un centro di Accoglienza di Caserta, senza cure mediche costanti.