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Caserta –  Tra accordi traditi e pronostici saltati, all’indomani della vittoria del candidato di centro destra Giorgio Magliocca alla carica di presidente della Provincia di Caserta, il sindaco di Caserta Carlo Marino lascia che la sua sconfitta sia commentata dai numeri.

Uno in particolare si commenta da solo: l’80% dei voti raccolti dai consiglieri candidati sul fronte centro sinistra, contro il 46% di quelli andati al candidato alla presidenza dello stesso schieramento.

Un 34% di voti in meno rispetto alle 5 liste che lo sostenevano che Carlo Marino commenta in maniera lapidaria: È evidente che c’è un pezzo della politica del territorio casertano che non vuole voltare pagina e che continua a utilizzare le più squallide pratiche trasformistiche, che possono essere definite come malaffare politico. Noi, al di là del risultato, saremo sempre con le persone perbene di questa provincia e lontano da logiche delinquenziali”.

Parole che hanno offeso i vertici regionali di Forza Italia, compatta nel sostenere il sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca alla carica di presidente alla Provincia, ma che di fatto Marino indirizza unicamente al suo stesso schieramento, a quel centro sinistra che già alla vigilia delle candidature aveva dimostrato tutto il suo scollamento, frantumato in 5 liste a sostegno del candidato alla presidenza e 11 candidati al consiglio anziché 16.

Un attacco “in casa” che prima di Marino ha trovato nelle dichiarazioni del Commissario Provinciale del Pd Franco Mirabelli la sua massima espressione di rammarico. Perché è stato lo stesso Mirabelli ad attribuire parte delle responsabilità della sconfitta alle manovre del consigliere Regionale Gennaro Oliviero e dell’Europarlamentare Nicola Caputo.

“Malaffare politico” e “logiche delinquenziali” le parole lanciate da Marino alla sua stessa coalizione ma che rinviano il confronto ad almeno dopo domani.

Perché in queste ore il sindaco di Caserta ha un’altra debacle da evitare, e che rischia di mandare tutti a casa.

Perché domani mattina alle 9.30 il Consiglio Comunale di Caserta sarà chiamato a votare il Bilancio Consuntivo 2016, un momento decisivo per la coalizione che sostiene Marino al Comune, la stessa che lo ha in parte tradito alle provinciali.

Il rischio serio e che se domani non passerà il Bilancio l’Amministrazione Marino andrà in frantumi dopo appena un anno e messo di governo della città.

Ore febbrili queste per Marino, quindi, in dialogo serrato con la sua maggioranza di governo che già ha dato segni di cedimento agli ultimi appuntamenti. Basti su tutti l’esempio dell’ultimo voto atteso in consiglio, ossia quello che avvalorava l’ingresso in maggioranza di Camillo Federico in surroga a Dora Esposito entrata in Giunta con delega ai Servizi Anagrafici. Un voto all’ennesimo rimpasto che se non avesse potuto contare sull’ok di due consiglieri di opposizione, ossia Ventre e Marzo, non avrebbe mai avuto dagli scranni della maggioranza i numeri necessari per passare.

Un rischio che domani mattina Carlo Marino non può permettersi di correre e che, dopo quella di presidente della Provincia, rischia di sfilargli anche la poltrona di attuale sindaco di Caserta.