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Anche dal carcere, Concetta Buonocore – 58enne arrestata per associazione mafiosa nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli – continuava a gestire i traffici illeciti a Caserta per conto del marito Antonio Della Ventura, capozona nella città capoluogo del clan Belforte di Marcianise, detenuto al carcere duro, e quindi impossibilitato a “muoversi” rispetto alla moglie; quest’ultima, non essendo al 41bis, poteva “colloquiare” più liberamente con figli e altri parenti.

Emerge dall’inchiesta dei carabinieri che ha portato all’emissione di provvedimenti restrittivi per la donna, il genero e altri cinque soggetti legati ai Della Ventura, che si occupavano soprattutto di acquistare la droga (cocaina, hashish e marijuana) nel napoletano e di rivenderla a Caserta.

La Buonocore – è emerso – è ormai da anni la reggente del clan Belforte a Caserta. Lo era insieme al figlio Fulvio  quando fu arrestata la prima volta nel 2012 insieme a 43 affiliati al clan, tra cui altre due mogli di boss detenuti (si tratta delle mogli di Salvatore e Domenico Belforte) divenute poi reggenti; da allora la Buonocore, pur detenuta, ha tenuto lo “scettro” di capo, informata di tutto ciò che avveniva “fuori”; suo uomo di fiducia è diventato nel tempo il genero Michele Maravita, al quale ha affidato il pagamento degli stipendi a sodali e detenuti e la gestione delle piazze di spaccio del capoluogo e delle attività commerciali, in particolare una sala scommesse a Casagiove, un parcheggio e un negozio di animali a Maddaloni, aperte con i proventi della vendita della droga e di reati come l’usura e le estorsioni ai commercianti.

La Buonocore, sempre dal carcere, avrebbe anche organizzato “regolamenti” di conti nei confronti di soggetti che avevano mancato di rispetto al genero. Le attività illecite hanno portato migliaia di euro settimanali nelle casse del clan, arricchendo in particolare Maravita, che ha mantenuto negli anni un tenore di vita molto elevato, facendo frequenti viaggi all’estero in residenze di lusso, gite in barca e puntate ai casinò. Nel 2017 vengono registrati due episodi rilevanti per la vita del clan: a maggio Maravita organizza un agguato nei confronti di un membro del gruppo che voleva rendersi autonomo, mentre a luglio la processione della Beata Vergine viene fatta deviare di percorso per passare sotto casa di Della Ventura e Buonocore; una segnale della piena vitalità della cosca, anche in assenza del boss.