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“Quanto accaduto a Carinaro è l’ennesima impietosa dimostrazione di quanto ci sia bisogno nel Casertano di una maggiore e reale attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro, anche e soprattutto nel settore dell’edilizia, tra i più colpiti da quella che è ormai una vera e propria strage che continua da anni”. È quanto dichiarano Matteo Coppola, Segretario Generale Cgil Caserta, e Irene Velotti, Segretaria Generale Fillea-Cgil, che intervengono sull’infortunio costato la vita al 56enne Biagio Mornile, che è caduto dal cestello in cui lavorava, a quasi quindici metri di altezza. “Biagio Mornile – ricordano i due sindacalisti – era un marito, un padre, un lavoratore, un nostro iscritto che non potrà tornare dalla moglie e dai suoi tre figli. Si trovava a più di dieci metri a svolgere una mansione che il suo livello di inquadramento non prevedeva. Chi l’ha mandato lì?” si domandano.
 
“È imperativo – continuano Velotti e Coppola – che le istituzioni e le aziende diano immediata attuazione ai protocolli sulla sicurezza. La nostra provincia continua ad avere tra i più alti tassi di incidenti mortali, anche in un periodo già segnato da una pandemia che ha tra le sue vittime decine di lavoratori ammalatisi sul luogo sul lavoro. Tutto ciò non è accettabile. È giunto il momento di una assunzione di responsabilità di tutte le istituzione e le associazioni datoriali per la verifica delle condizioni di sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, lo si deve a Biagio e a tutti i morti sul lavoro”. “Ci auguriamo che per il nuovo governo la sicurezza e la qualità del lavoro, in edilizia e in tutti i settori, saranno centrali. La Cgil si stringe intorno alla famiglia Mornile e alla moglie e ai figli fornirà tutta l’assistenza necessaria” concludono i dirigenti sindacali.