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Caserta – Un’ordinanza di custodia cautelare per un omicidio di 22 anni fa è stata notificata dai carabinieri di Casal di Principe ai boss del clan dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, al cugino omonimo soprannominato “Cicciariello”, e all’esponente di spicco del clan Sebastiano Panaro. Il provvedimento emesso dal Gip di Napoli su richiesta della Dda è stato consegnato nelle carceri dove gli indagati sono detenuti da anni al 41bis. Il delitto è quello avvenuto a San Cipriano d’Aversa il 7 luglio del 1996 ai danni di Giuseppe Quadrano, massacrato con 12 colpi sparati da una pistola calibro 9×21 all’esterno di un bar. Un delitto rilevante perché Quadrano era cugino dell’altro omonimo Giuseppe Quadrano, killer di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso il 19 marzo del 1994 nella sacrestia della Parrocchia di san Nicola di Bar a Casal di Principe.

Dopo il delitto del prete, Quadrano iniziò a collaborare con la giustizia; i vertici dei Casalesi, “scottati” dalla scelta collaborativa, decisero così di mandare un chiaro segnale agli altri affiliati in procinto di pentirsi o che potevano maturare questa decisione. Tra questi vi era proprio il cugino omonimo del sicario di Don Peppe. A raccontare di tali avvenimenti è stato uno degli esecutori materiali del delitto Quadrano, Nicola Panaro, divenuto collaboratore di giustizia. E’ stato lui a ricostruire il ruolo dei vari esponenti; mandanti del delitto furono Francesco Sandokan Schiavone e il cugino Cicciariello, mentre all’azione delittuosa presero parte lo stesso Nicola Panaro, il complice  Sebastiano Panaro  che guidava l’auto, una Fiat Punto, usata per raggiungere il luogo del delitto, e Oreste Caterino, deceduto qualche anno fa. Quadrano fu sorpreso all’esterno del bar Orientale di San Cipriano d’Aversa; a sparare furono Caterino e Nicola Panaro.