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Caserta – Sono arrivati in massa oggi alla Reggia, palleggiando e sfilandosi le t-shirt mentre erano ancora in fila.

Ragazzotti, sbarcati da treni e pullman in piazza Carlo III  per mischiarsi alla fiumana di visitatori al monumento aperto occasionalmente di martedì per la festa del primo maggio.

E così in poche ore i giardini monumentali sono stati trasformati in campi di calcio, ma anche in solarium, parco giochi e area pic nic.

Piccole soste gratuite nei bagni pubblici del monumento, resi letamai in poche ore, e poi via ancora fino al tramonto, per lasciarsi alle spalle ogni sorta di rifiuto abbandonato nel prato monumentale.

Stesse scene viste anche domenica, e in tutti i giorni di festa da decenni. Tristi repliche di degrado che fanno eco ai toni trionfalistici della Direzione Reggia che continua a cantilenare numeri di visitatori, percentuali e trend, con qualche novità “fumettistica” buttata lì per distrarre alzare fumo.

Fumetti, come quelli che continuano ad applaudire all’operato del Direttore della Reggia Mauro Felicori per la Reggia, nonostante oltre ai numeri nulla alla Reggia appare migliorato, dimenticando che la città è altra cosa.

“Si chiude aprile e possiamo essere soddisfatti – scrive Felicori sulla sua pagina facebook – Con 139.214 ingressi si consolida il grande risultato del 2017, quando registrammo 141.763, nonostante la piccola flessione dell’1,80%. Confermo dunque l’opinione che ho espresso fin dai primi mesi del mio lavoro: se la Campania interna non fa un salto in termini di accessibilità ferroviaria, promozione turistica e qualità dell’accoglienza rischiamo che il trend positivo in corso prima rallenti e poi svanisca”.

Restano gli abusivi fuori e dentro il monumento, la sporcizia che connota ogni angolo del monumento e della città, e resta il dominio assoluto dei selvaggi della sosta e del traffico in un territorio dove i vigili urbani esistono soltanto concettualmente.

Certo aumentano i visitatori, ma anche il “mordi” alla Reggia e il “fuggi” da Caserta.