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Caiazzo (Ce) – La lotta ai selvaggi dello sversamento illegale dei rifiuti si fa dura, sperando che soccombano a suon di multe da 300 a 3 mila euro per i privati e sospensione dell’attività per i commercianti.

A scovarli ci penseranno i sistemi di video controlli senza l’utilizzo di cartelli informativi, foto trappole il cui monitoraggio è gestito dall’ufficio dei Vigili Urbani, nell’esercizio delle attività demandate alla polizia giudiziaria.

A stabilirlo l’ordinanza n. 56 firmata dal sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto insieme al Comandante della Polizia Municipale Francesco Perillo e al Responsabile del settore Ambiente Gaetano Chichierchia. Un provvedimento il cui obiettivo è quello di migliorare il decoro urbano in termini di efficienza e il recupero la gestione dei rifiuti urbani e assimilati, contrastare e prevenire il deposito selvaggio di sacchetti sul suolo pubblico soprattutto in prossimità di abitazioni private, esercizi commerciali, alimentari e non, esercizi pubblici, bar, ristoranti, pizzerie, aree mercato. Eccessivi costi di bonifica, il pessimo bigliettino da visita per i visitatori e i relativi danni ambientali hanno spinto dunque l’Amministrazione Comunale a scendere in campo e a non ammettere alibi.

I caschetti bianchi stati incaricati infatti – si legge nell’ordinanza – al controllo relativo all’esecuzione ed al rispetto della disposizione”.

“Una stretta decisiva – commenta il primo cittadino Giaquinto – per eliminare l’abitudine pessima e incivile dell’abbandono dei rifiuti in strada da parte dei cittadini e soprattutto di trasgressori di passaggio, essi infatti non curanti dell’ambiente e delle buone norme urbane depositano rifiuti ai bordi delle strade e nelle nostre frazioni. Non promettiamo sconti, non ce ne saranno per nessuno. Un territorio incontaminato e immerso nel verde come il nostro merita attenzione e rispetto e non di essere la pattumiera di residenti o passanti pigri e scostumati“.

Posizione condivisa anche dal consigliere delegato all’Ecologia e all’Ambiente Antonio Accurso. Le violazioni comportano per i privati l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 300 euro ad un massimo di 3 mila euro, per gli operatori commerciali è prevista invece la sospensione dell’attività. Se i rifiuti sono pericolosi la sanzione amministrativa aumenta fino al doppio.