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Caserta –  “Ci troviamo una Regione in cui va avanti chi è più somaro e invece chi ha capacità resta indietro. Ci devono essere più assunzioni per giovani che hanno fatto concorsi nella regione Campania”.

Tutto bello, musica per le orecchie di chi ha intrapreso un percorso, quello medico, tanto difficile quanto importante. Parole dette davanti a una platea di giovani che hanno accolto il tutto con grande soddisfazione. Parole e musica di Vincenzo De Luca, governatore della Campania nonché commissario alla Sanità. Peccato che queste frasi siano venute fuori dopo una serie di segnalazioni che riguardano la situazione sanitaria in Campania e nello specifico nella provincia di Caserta. Peccato che queste parole non siano state dette davanti alle telecamere delle Iene nel servizio mandato ieri in onda. Le curiosità e la selva di carte presentate da Gaetano Pecoraro non sono state prese in considerazione in nessuna maniera, anzi il codone di guardaspalle ha difeso De Luca, abbastanza nervoso, fino all’ascensore.

Ed erano carte pesanti con foto imbarazzanti e una situazione, legata a primari e responsabili delle strutture, da lasciare senza fiato. Storia che parte dalla denuncia del dottor De Cicco il quale, ben 18 anni fa, decise di voler fare quello che tutti avrebbero dovuto fare e cioè denunciare lo stato di abbandono della struttura in cui lavorava, quella di Aversa. Tale comportamento non gli ha portato medaglie né promozioni, anzi. Da 18 anni è finito in un ufficio senza poter operare. E allora, dopo questa intervista, Gaetano Pecoraro ha ricevuto migliaia di segnalazioni ed è partita la serie di controlli con le telecamere nascoste. Quello che è venuto fuori va ben oltre l’immaginazione.

All’ospedale di San Rocco, a Sessa Aurunca, ci sono macchinari troppo vecchi che non riescono a fare diagnosi specifiche, però ci sono delle sale operatorie nuove di zecca, belle oggettivamente, peccato che non possano essere utilizzate perché non a norma, e quindi sotto sequestro. E cosa potevano mai diventare? Facile, un deposito. Stesso ospedale, ancora un altro problema. Non c’è la scala d’emergenza. Poteva finire così? Assolutamente no, la chicca è la presenza di un direttore che, carte alla mano, non ha titoli per poter avere questa posizione.

Si cambia zona, non si si cambia la sostanza delle cose. A Santa Maria Capua Vetere ci si è concentrati sugli ascensori, peccato che siano troppo piccoli per le barelle. E quindi sono stati rimodulati questi mezzi di trasporto per un esborso pari a 300mila euro. Dottori che non devono preoccuparsi, però, per la canicola estiva, chi ha costruito questa struttura ha pensato bene di mettere l’impianto di aerazione giusto sulla sala operatoria. Capita spesso che gli stessi possano trovare refrigerio con le gocce d’acqua che cadono dal soffitto. La struttura di Santa Maria, però, ha anche una certa peculiarità. Sembra sia esistente solo sulle carte perché ci sono le stanze per le degenze, ma mancano i degenti, così come esiste una sala operatoria, quella della pioggia dal soffitto, ma manca la rianimazione.

E rimanendo in tema di ospedali fantasma, ce n’è uno che ha tutte le carte in regola per avere questo titolo ed è quello di Maddaloni. Un tour per la provincia di Caserta che ha portato a scoperte sconvolgenti tanto che l’Osservatorio sulla Salute ha dato all’Asl di Caserta un triste primato quella per morti evitabili, cioè decessi riconducibili ai servizi sanitari.

Se non è emergenza questa o situazione da terzo mondo, beh, allora poco ci manca. Ma il quadro è ben più peggiore di quanto possa sembrare, perché, tra le tante immagini e voci catturate dalle telecamere nascoste, emerge un’altra situazione difficile da digerire e riguarda i dirigenti. Gaetano Pecoraro ha sottoposto una serie di documenti al dottor Agrò, dirigente al Policlino di Milano ed è emerso che per tanti non si parla di titoli per avere un ruolo da primario o dirigenziale ma si tratta di facenti funzione, cioè persone nominate da altre più alte in carica. Ciò li rende, stando alle parole emerse dalle telecamere nascoste, ricattabili. Per essere dirigenti serve una laurea, una specializzazione e un concorso. In tanti hanno aggirato il problema affidandosi all’articolo 18 che consente di poter entrare in carica per sostituzioni per un massimo di 12 mesi. Invece a Caserta ci sono anche casi di sostituzioni lunghe 20 anni.

Insomma c’era tutto il materiale da portare al governatore De Luca, materiale che non è stato preso in considerazione assolutamente. Una parziale consolazione è aver sentito cosa ha detto agli studenti ma non servono solo parole per sfilarsi questa maglia nera di dosso.

foto tratta dalla pagina ufficiale de Le Iene