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La vertenza Softlab è una bolgia sociale per il territorio casertano, in una vicenda molto
complessa legata alla crisi di Jabil”. Lo dice il vicepresidente del gruppo M5S alla Camera dei deputati Agostino Santillo, che sta partecipando al corteo dei lavoratori Softlab in corso a Caserta. “Quella di oggi – sottolinea – è l’ennesima manifestazione dei lavoratori Softlab, che hanno più volte manifestato a Caserta, Napoli, Roma, senza però avere alcuna rassicurazione sul futuro produttivo; senza produzione è a rischio anche l’occupazione dei 200 lavoratori Softlab, tutti ex dipendenti della multinazionale americana Jabil, che ha lo stabilimento a Marcianise e i cui dipendenti sono a loro volta impegnati in una vertenza cosiddetta “madre”, perché è dai problemi lamentati da anni da Jabil che discende la vertenza Softlab”.

È una vergogna – aggiunge Santillo – che ancora nell’era attuale vi siano imprenditori come Softlab che arrivano sui territori con l’unico obiettivo di speculare, prendendo gliincentivi statali e scaricando tutto e tutti una volta terminati. Senza lavoro non c’è dignità. Non c’è speranza per un territorio che rischia la desertificazione sociale. Un territorio che pochi giorni fa ha perso un suo figlio in fabbrica (il 26enne Giuseppe Borrelli, deceduto in un incidente sul lavoro avvenuto nell’azienda Laminazione Sottile, ndr). Tutta la politica – conclude – deve sentirsi coinvolta e richiamata direttamente: questa storia ci riguarda tutti. Questi lavoratori non possono essere lasciati soli” conclude Santillo. Softlab è stata pagata da Jabil per riassumere i lavoratori dichiarati in esubero dalla multinazionale Usa per mancanza di produzione, e inoltre lo scorso anno fu destinataria di un prestito pubblico agevolato di 12 milioni di euro attraverso il Fondo Grandi Imprese in difficoltà”.