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Caserta – Solo 5 scuole superiori su 85 del Casertano hanno l’agibilità complessiva, appena una ventina ha la certificazione antincendio, quasi nessuno è adeguato alla normativa antisimica.

Tra quelli non in possesso dei certificati ce n’è inoltre uno, lo storico Istituto Tecnico “Buonarroti” di Caserta, che dal maggio è addirittura sotto sequestro da parte della magistratura per lavori di messa in sicurezza – furono scoperte lesioni ai pilastri portanti – che sarebbero dovuto terminare nel gennaio scorso, e che invece, se tutto andrà bene, si concluderanno a luglio.

I dati diffusi ieri nel corso della prima riunione del Tavolo Permanente Provinciale, formato da dirigenti, docenti, genitori, Provincia di Caserta e Ufficio scolastico provinciale e regionale, certificano come in un anno sia cambiato pochissimo per gli istituti superiori del Casertano gestiti dalla Provincia, ente in profonda crisi finanziaria che ormai da fine 2016 non è in grado di provvedere alla manutenzione delle scuole.

Proprio un anno fa, di fronte ai problemi di cassa della Provincia che non aveva provveduto a fornire le scuole delle certificazioni previste per legge, l’allora presidente Silvio Lavornia aveva prima minacciato di chiudere le scuole e non far tenere gli esami di Stato, quindi aveva paventato la non apertura delle scuole per l’inizio dell’anno scolastico 2017-2018.

Tutto ciò non avvenne, a causa della proroga annuale il cui obiettivo era di concedere il tempo necessario alla Provincia per dotare le scuole dei certificati mancanti, laddove si trattava solo di una questione formale, o per effettuare quei lavori necessari, laddove c’erano evidenti problemi strutturali con pericolo per gli studenti.

Dodici mesi dopo, però, il quadro è quasi immutato; solo la messa in sicurezza degli impianti elettrici è stata fatta perché nel frattempo sono arrivati i fondi dalla Regione, per il resto l’adeguamento antincendio è stato ultimato in 19 istituti, mentre un’altra ventina ha presentato i relativi progetti mentre quasi nessuna scuola superiore – se se eccettua qualcuna edificata pochi anni fa – rispetta le norme antisismiche.

Il risultato è che solo 5 scuole su 85 hanno l’agibilità, che viene rilasciata dal Comune dove l’istituto è ubicato sulla base del possesso di tutte le certificazioni prescritte.

Nella riunione di ieri si è stabilito di eseguire un monitoraggio nelle scuole per seguire passo passo l’evoluzione della situazione.

“E’ un primo segnale – dice Umberto Marzuillo del Comitato Genitori degli studenti delle superiori – quantomeno avremo la possibilità di verificare cosa si stia facendo per mettere in sicurezza gli istituti. Il tempo a disposizione però è scarso”.