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Dieci giorni di telefonate e 5 domande poste a 15.944 utenze telefoniche casertane  sono bastate al movimento Città Futura per tirare le somme da esibire al sindaco Marino e all’amministrazione comunale di Caserta nelle prossime ore.

Una specie di “letterina di Natale” che i cittadini inviano a chi di dovere affinché si corra ai ripari.

Tre le domande più “sensibili” rivolte alle persone/famiglie di Caserta, di cui 1.908 attività commerciali:

la prima chiedeva se si conoscesse il nome dell’attuale sindaco della città: l’88,5% ha risposto di sì;

la seconda domanda, che chiedeva se si fosse favorevoli o contrari alla realizzazione del biodigestore a Ponteselice, ossia a pochi chilometri dalla Reggia, ha ottenuto il 58,7%  di risposte contrarie e il 41,3% di favorevoli;

alla terza domanda, che chiedeva se si fosse soddisfatti o meno dell’attuale dell’amministrazione comunale, il sì è arrivato solo dal 4.8%  degli intervistati che, numeri alla mano, significa circa 650 persone su 16 mila.

Dati che, dopo un anno e mezzo di governo cittadino, non offrono alcuna via di fuga ad amministratori che, di fatto, avrebbero avuto tutto il tempo per avviare una macchina di promesse ed impegni assunti in campagna elettorale.

Insoddisfazione, insicurezza e preoccupazione per un presente inaccettabile e un futuro al quale mancano le basi, questi i commenti raccolti dai 25 operatori schierati dal movimento Città Futura per dare voce alla città reale.

E al di là della domanda d’obbligo sulla conoscenza o meno delle attività portate avanti dal movimento rappresentato in Consiglio Comunale da Enzo Bove, che pure ha ottenuto il 19,2% di risposte affermative, resta interessante il dato raccolto sulle azioni svolte e quelle da affrontare con maggiore incisività e urgenza: in primis lavoro, vivibilità, sicurezza.

Tre macroaree che, nel dettaglio raccontano storie casertane di antiche e consolidate attività commerciali, ad esempio, oggi ridotte alla fame da scelte scellerate firmate dalle Amministrazioni comunali degli ultimi 15 anni, tra Centri Commerciali autorizzati alle porte di Caserta a Ztl, parcheggi e piani traffico irrazionali. Queste ultime criticità si legano anche alla vivibilità lamentata dai cittadini, nonostante la mozione presentata da Città Futura a giugno scorso e approvata dal Consiglio Comunale che ancora non passa dalle carte ai fatti.  

Stesso discorso per la sicurezza, tra mozioni presentate, approvate dal Consiglio e sollecitate dai banchi dell’opposizione a fronte di un immobilismo che rende straordinario ogni intervento di ordinaria civiltà.

Questo sottolineano i cittadini di Caserta che chiedono semplicemente di vivere in una città “normale” e non straordinaria.

Una richiesta che, inascoltata, è costate al Comune di Caserta solo nell’ultimo quadrimestre circa 107 mila euro per cause perse e risarcimenti danni dovuti alle buche stradali, a marciapiedi sconnessi, a radici scoperte e graditoie divelte nelle aree verdi  cittadine. Manutenzione ordinaria, questa la soluzione che di straordinario avrebbe ben poco in una città oramai stanca anche solo di fingere stupore di fronte a classifiche nazionale che da anni relegano la provincia in coda per qualità della vita.